Il segretario generale ha aperto la tre giorni del sindacato del comparto ricerca, università e afam, che si tiene a Roma

LaPresse) “Dopo la pandemia la situazione è complicata, noi abbiamo lavorato in questi due anni per cercare di arrivare a soluzioni e abbiamo lottato molto con un sistema che ha delle difficoltà a far garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. I nostri colleghi sono andati a casa non per salvaguardare la salute del personale ma perché le Università e gli enti di ricerca non erano in grado di salvaguardare il diritto alla salute. Oggi si riparte con l’obiettivo di far ritornare la conoscenza come punto di partenza per questo Paese”. Così Attilio Bombardieri, segretario generale Uil Rua, aprendo la tre giorni di congresso del sindacato del comparto ricerca, università e afam, che si tiene a Roma. Bombardieri evidenzia come ci sia “un problema con il personale, lo vediamo solo, oggi c’è la solitudine del lavoro e bisogna superare questa solitudine. Bisogna far sì che il governo le amministrazioni, gli enti si facciano carico di rendere il lavoro più dignitoso. Il contratto nazionale ad esempio, ora impantanato all’Aran che non trova una soluzione per mancanza di risorse e forse anche di volontà di riformare un ordinamento professionale che ora ha venti anni, potrebbe essere un punto di partenza per ridare slancio ai nostri enti. I nostri giovani hanno sofferto la mancanza di incontrarsi e di frequentare le nostre università le nostre scuole. E’ necessario ripuntare sui giovani e dare questo slancio perché i giovani sono il futuro di questo paese. Su di loro bisogna puntare anche per le risorse del Pnrr”.

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