Domani la riunione davanti al Copasir, Gabrielli: "Al momento non esistono notizie che ci riguardano nei dossier"

Il report degli 007 Usa sui finanziamenti russi alle forze politiche di diversi paesi irrompe nel bel mezzo della campagna elettorale. I partiti italiani vanno in fibrillazione: da un lato tutti a chiedere di rivelare eventuali ingerenze di Mosca nel nostro Paese, dall’altro tutti a smarcarsi da questa ipotesi. A tranquillizzare gli animi ci pensa il Copasir, che per voce del presidente Adolfo Urso esclude, “al momento”, un coinvolgimento dall’Italia. Di parere opposto il ministro degli Esteri Di Maio che invece sospetta che nel dossier possa esserci più di un partito collegato alla Russia. E comunque si attende l’audizione che l’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli, che si terrà domani proprio davanti al Copasir.

“Posso dire che al momento non esistono notizie che riguardano l’Italia. Così ci è stato detto, in questi dossier non dovrebbero esserci notizie che riguardano il nostro Paese”, afferma Urso, commentando da Washington il documento del Dipartimento di Stato Usa secondo cui la Russia, dal 2014, ha impiegato oltre 300 milioni di dollari per tentare di influenzare esponenti politici e alti funzionari di oltre una ventina di Paesi, anche in Europa. Il presidente del Copasir sente subito Gabrielli, che “giustamente ha attivato i canali ufficiali per avere notizie”. Poi convoca la riunione del Comitato di venerdì per approfondire la vicenda, perché “al momento”, dice, non ci sono notizie riguardanti l’Italia, ma “da qui a venerdì le cose possono cambiare”. Lo stesso timore viene sollevato dal ministro Di Maio, per il quale “il dossier potrebbe non essere uno” e “serve una commissione d’inchiesta per capire se qualcuno ci ha venduto a Putin”.

Intanto i partiti italiani vanno in tensione. “Sono certa che Fratelli d’Italia non prende soldi dagli stranieri”, assicura la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, annunciando querela a La Repubblica e all’ex ambasciatore Usa alla Nato, Kurt Volker, inviato speciale per l’Ucraina con il presidente Donald Trump, che in un’intervista al quotidiano parla di eventuali fondi di Mosca a FdI. È però lo stesso Volker a smentire: “Fratelli d’Italia ha zero collegamenti con la Russia”, scrive in un biglietto inviato proprio ad Adolfo Urso e che quest’ultimo rivela ai giornalisti durante la sua visita a Washington. Ma il segretario del Pd Enrico Letta chiede “verità al governo prima del voto”. Così come il leader di Azione Carlo Calenda, secondo cui “i nomi dei politici e/o dei partiti italiani che hanno ricevuto finanziamenti dalla Russia devono essere resi noti” per consentire agli elettori di “compiere una decisione consapevole il 25”. Sulla stessa linea i Radicali e Sinistra italiana.

Molti leader avversari chiamano in causa Matteo Salvini, ricordando i rapporti della Lega con il partito Russia unita di Putin. “Stiamo parlando del nulla, di aria fritta”, risponde secco il leader del Carroccio, aggiungendo che “io preferisco parlare di vita reale e non di fantasie”. Quindi aggiunge: “Non scherziamo, io rispondo soltanto agli italiani” e chiunque dica che la Lega ha preso soldi da governi stranieri “prenderà una querela, perché sono stufo di queste menzogne”. Intervengono per fugare ogni dubbio anche il leader di FI, Silvio Berlusconi – “Forza Italia naturalmente non è coinvolta in alcun modo in questa faccenda”, assicura – e Giuseppe Conte: “Non c’è possibilità che il Movimento 5 Stelle sia coinvolto o possa subire queste interferenze”, afferma il presidente M5S.
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi invece non sembra scomporsi: “La propaganda russa è intervenuta sulla campagna elettorale? Lo ha sempre fatto” ma “secondo me agli italiani questa cosa non farà cambiare opinione”.

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