Il leader del Movimento intervistato dalla direttrice di LaPresse Alessia Lautone, insieme ai giornalisti Giuseppe Recchia e Jordan Foresi

“Quello che il governo Draghi doveva fare e non ha fatto” sul fronte della crisi energetica “noi lo abbiamo detto a f ebbraio. Doveva piantarsi a Bruxelles, inchiodare tutti i partner europei a un Energy recovery fund, a una strategia comune. Qui tutti parlano di price cap, ma quello di cui ho parlato io che penso sia più risolutiva è un piano di acquisto comune”. Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, intervistato nello Speciale elezioni di LaPresse. “Se l’Italia avesse insistito e avesse inchiodato i nostri partner europei a questa necessaria soluzione saremmo diventati il leader mondiale nell’acquisto del gas, avremmo dettato le condizioni contrattuali – sottolinea -. Tutto questo non si è fatto, il governo è stato poco determinato, poco coraggioso. Era chiaro che ci sarebbe stato uno tsunami”. E sullo scostamento di bilancio ha aggiunto:  “Anche Calenda adesso parla di variazione di bilancio, ma non ha letto l’agenda Draghi? Non c’è scritto variazione di bilancio nell’agenda Draghi, a parte che è vuota proprio…”, ha concluso.

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