L'ex premier e leader di Italia Viva sulla sua Enews critica la scelta dell'ex 'amico' Calenda: poteva fare una scelta di tipo riformista, ha preferito i posti sicuri con il PD

 “Siete pronti alla campagna elettorale più assurda e contemporaneamente più esaltante degli ultimi anni? Più assurda: perché aver mandato a casa Draghi – con questi dati sul PIL, sul LAVORO e con la minaccia dell’inflazione – è pura follia. Sulla scheda elettorale troverete un solo schieramento composto da persone che hanno sempre sostenuto Draghi: siamo noi”. Lo scrive il leader di Italia viva, Matteo Renzi, nella sua Enews. “Più esaltante: perché le scelte di questi giorni ci regalano uno spazio politico incredibile. Siamo gli unici coerenti su Draghi (la destra ha la Meloni, la sinistra ha il partito di Fratoianni che ha votato 55 volte la sfiducia, i Cinque Stelle sono… i Cinque Stelle). E siamo gli unici che mettono le idee davanti ai seggi, la politica davanti alla convenienza” è l’analisi del leader di Italia Viva.

Milano, Calenda abbraccia Renzi
“Calenda poteva costruire un polo riformista che puntasse al 10%. Ha preferito trattare una percentuale di posti sicuri con il PD”. Nella foto Matteo Renzi con Carlo Calenda a Milano (Foto LaPresse)

Poi il commento sulle alleanze lanciate ieri: “Dopo quello che è successo, con l’incredibile accordo tra Letta, Calenda, Di Maio e Fratoianni, la nostra campagna elettorale è una campagna di libertà, di dignità, di coerenza. Come sapete, la nostra vittoria è a portata di mano: ci basta il 3% per entrare in Parlamento e giocare lo stesso ruolo, decisivo, della scorsa legislatura. Col 3% abbiamo portato Draghi, ci riproveremo. Ma non mi basta, non ci basta: vogliamo il 5%”. Gli strali di Renzi sono diretti in modo speciale verso l’ex amico e renziano della prima ora Calenda: “Poteva costruire un polo riformista che puntasse al 10%. Ha preferito trattare una percentuale di posti sicuri con il PD. Non mi stupisco degli accordi sui numeri: so che sono importanti. Ma conosco la legge elettorale e sinceramente non so quanto saranno sicuri quei posti. C’era una possibilità storica di mandare il terzo polo in doppia cifra: Calenda ha preferito giocare un’altra partita alleandosi con chi ha votato contro Draghi e con Di Maio. Rispetto questa scelta, ma non la condivido”.

Non sono di tenore inferiore le critiche rivolte ai dem: “Delusi dal PD che mette capolista Luigi Di Maio. Scriverò una lettera agli iscritti del mio ex partito. E intanto, accolgo tanti amici che non possono più stare in un partito che sta diventando il partito delle tasse e delle ammucchiate” scrive ancora il leader di Italia viva nella sua Enews. “Letta dice: facciamo un’alleanza contro la destra in nome della collocazione internazionale dell’Italia. Voglio essere chiaro: mentre ieri Letta e Calenda erano in conferenza stampa alla Camera, nell’aula di Montecitorio Nicola Fratoianni votava contro l’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato. Spiace dirlo, spiace davvero: ma l’alleanza di centrosinistra è divisa anche su questo. E Giorgia Meloni – che combatterò in tutta la campagna elettorale a viso aperto – ha votato a favore, mentre gli alleati di Letta hanno votato contro. Prima di parlare di collocazione internazionale – stigmatizza Renzi – il PD dovrebbe chiarirsi le idee a casa propria”. 

Niente trucchi, insiste l’ex Premier: “Le alleanze si fanno solo nei collegi, non sul proporzionale. Sveliamo un segreto: non c’è il voto disgiunto. Quindi, che siano plurinominali o uninominali, maggioritari o proporzionali, non cambia nulla. Se sei alleato con Fratoianni e con Di Maio, sei alleato con Fratoianni e Di Maio. Punto. C’è solo un voto. E quando saranno stampate le schede capirete perché mettere insieme i fuggiaschi di Forza Italia con i nostalgici del comunismo non funzionerà. Chi voleva votare Azione, si ritroverà a votare anche per Rifondazione”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata