La posizione dell'ex premier è netta: al ministro degli Esteri dovrà arrivare "un ammonimento molto duro"
“Luigi Di Maio non è più un esponente del M5S, parla a titolo personale“. La resa dei conti nel Movimento è ormai in atto anche se per ora non c’è nessuna espulsione. Giuseppe Conte convoca una riunione d’urgenza del Consiglio nazionale per fotografare il momento, riunione che va avanti fino a notte ma che si conclude senza decisioni sostanziali. Ma la posizione dell’ex premier è netta: al ministro degli Esteri dovrà arrivare “un ammonimento molto duro” perché “ha screditato l’immagine del Movimento sia in Italia che all’estero, strumentalizzando vicende delicate di politica estera per uso personale”, è il ragionamento. Il capo M5S respinge al mittente le accuse avanzate dal suo predecessore in fatto di Atlantismo e vicinanza all’Ue: “Ci sono le riunioni del Consiglio nazionale a dimostrarlo, è una mancanza di rispetto verso un organo statutario e un’intera comunità”, filtra da chi è vicino all’avvocato pugliese. Tra i componenti del Consiglio nazionale c’è chi è convinto che Di Maio vada espulso subito. A Conte spetterà, quindi, la mediazione. Espellerlo ora significherebbe dargliela vinta, vada via lui in autonomia”, dice qualcun altro protetto dall’anonimato.
L’ex premier e il ministro degli Esteri sono ormai “separati in casa”, ma, raccontano dallo stato maggiore, “cacciarlo adesso non è fattibile”. Intanto perché la procedura è lunga e prevede o l’intervento dei probiviri o quello della rete (senza poi considerare la spada di Damocle rappresentata dai ricorsi in tribunale, ancora non del tutto schivata). E poi perché “non abbiamo ancora espulso Vito Petrocelli – fanno notare – . Non è facile procedere nei confronti di un parlamentare, figuriamoci con un ministro”. Tutte queste eccezioni, tuttavia, non dovrebbero far estrarre a Conte il cartellino rosso.
Lunedì mattina arrivano poi le parole di Roberto Fico, non tenero verso il numero uno della Farnesina. “Io ritengo che queste posizioni sono posizioni che vanno in contrasto con il Movimento perché non sono vere. Sono dispiaciuto perché vengono poste questioni non reali, poi i giornali fanno i titoli sulle questioni non reali e sembra che il Movimento sia contro la Nato. È una stupidaggine tutto qua”, l’affondo del presidente della Camera. Al quale replica il portavoce di Di Maio, Peppe Marici. “Stupiti e stanchi per gli attacchi che diversi esponenti M5S, titolari anche di importanti cariche istituzionali, oggi hanno rivolto al ministro Di Maio, impegnato in questo momento a rappresentare l’Italia all’importante tavolo europeo del Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo, dove si sta discutendo della guerra in Ucraina. Il ministro Di Maio non replicherà a nessuno degli attacchi che sta ricevendo in queste ore. C’è un limite a tutto, ciononostante non si può indebolire il governo italiano davanti al mondo che ci osserva, in una fase così delicata”, si legge nella nota.
In un comunicato finale, il Consiglio Nazionale del Movimento ribadisce che le dichiarazioni circa una presunta volontà del M5S di operare un “disallineamento” dell’Italia rispetto all’Alleanza euro-atlantica e rispetto all’Unione Europea sono inveritiere e irrispettose della linea di politica estera assunta da questo Consiglio Nazionale e dal Movimento, che mai ha posto in discussione la collocazione del nostro Paese nell’ambito di queste tradizionali alleanze”. “Queste dichiarazioni, unitamente a quelle che evocano un clima di incertezza e di allarme in materia di “sicurezza nazionale” e quindi di instabilità del nostro Paese, sono suscettibili di gettare grave discredito sull’intera comunità politica del M5S, senza fondamento alcuno”, si legge ancora nella nota.
Il Consiglio nazionale M5S ritiene “assolutamente opportuno che l’Italia, dopo avere già inviato varie forniture comprensive anche di armamenti per consentire all’Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa di cui all’art. 51 della Carta delle Nazioni Unite, concentri adesso i suoi sforzi sul piano diplomatico, promuovendo, in particolare, un’azione sinergica anche con altri Paesi europei per giungere a una soluzione equilibrata, equa e sostenibile”.
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