Totale allineamento dell’Italia al quinto pacchetto di sanzioni Ue verso la Russia
La “ferma condanna” delle stragi di civili avvenute negli ultimi giorni in Ucraina, delle “atrocità” che “scuotono nel profondo i nostri animi”. La richiesta di “indagini indipendenti” che permettano di fare luce su quanto accaduto poiché “i crimini di guerra devono essere puniti”. Il totale allineamento dell’Italia al quinto pacchetto di sanzioni Ue verso la Russia. Il nuovo messaggio diretto a Putin affinché ponga fine alle ostilità perché “la guerra non ha senso: vuole dire solo vergogna, isolamento, povertà”. In visita a Torino per la cerimonia della firma del ‘Patto per la Città’, il presidente del Consiglio Mario Draghi sottolinea ancora una volta la posizione dell’esecutivo rispetto al conflitto in corso tra Russia e Ucraina.
“L’Italia e l’Unione europea – afferma – sostengono il popolo ucraino, in lotta per la pace e per la libertà”. Il premier, audito per oltre due ore in mattinata dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) proprio sulle tematiche inerenti all’invasione russa, ribadisce “la più ferma condanna del governo e mia personale per le stragi di civili” documentate in questi giorni. “Le atrocità commesse a Bucha, Irpin e in altre località liberate dall’esercito ucraino – rimarca Draghi – scuotono nel profondo i nostri animi di europei e di convinti democratici. Indagini indipendenti devono fare piena luce su quanto accaduto. I crimini di guerra devono essere puniti. Il Presidente Putin, le autorità e l’esercito russo dovranno rispondere delle loro azioni”. Ed è proprio allo zar che l’ex numero uno della Bce si rivolge chiedendo “ancora una volta di porre fine alle ostilità, di interrompere le stragi di civili, di dare questo cessate il fuoco”. Draghi menziona anche il colloquio avuto con Putin la scorsa settimana. “Come sapete nella telefonata che ho fatto la prima cosa che ho detto è ‘io la chiamo perché voglio parlare di pace’”, ricorda il premier secondo cui “se guardiamo alla guerra attraverso le lenti dei nostri valori fondanti, di pace, di rispetto della vita umana, di solidarietà, dobbiamo dire che per il grande popolo russo la guerra non ha senso: vuole dire solo vergogna, isolamento, povertà”.
E sanzioni visto che la Commissione Europea ha annunciato un quinto pacchetto nei confronti di Mosca basato su sei pilastri che vanno dallo stop all’import di carbone dalla Russia (gas ancora escluso ma si lavora sul petrolio) al divieto alle navi russe e alle navi operate dalla Russia di accedere ai porti dell’Ue, passando per un blocco totale di transazione su quattro banche russe chiave. “L’Italia – conferma Draghi – è pienamente allineata al resto dell’Ue e appoggia con convinzione le misure restrittive presentate dalla presidente von der Leyen”. Le tematiche inerenti al conflitto sono state al centro anche della prima audizione del presidente del Consiglio in Copasir. L’audizione, cui ha preso parte il sottosegretario Franco Gabrielli, Autorità delegata per la sicurezza, è durata oltre due ore e, come riferito dal presidente del Comitato Adolfo Urso, si è svolta “in un clima di piena collaborazione”. Draghi, secondo quanto si apprende, per circa un’ora ha esposto la sua relazione per poi rispondere alle domande poste dai membri del Copasir. Nell’audizione sono stati approfonditi quindi i discorsi legati alla sicurezza energetica e cibernetica, e alle misure predisposte dal governo in merito all’impatto delle sanzioni sul sistema sociale ed economico del Paese. Particolare attenzione è stata data anche all’evoluzione della crisi e al ruolo che l’Italia può svolgere nel quadro europeo e atlantico.
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