Il premier: "Non toccheremo le case degli italiani, ma serve riequilibrare il carico delle tasse"

Il presidente del Consiglio Mario Draghi tira dritto sulla delega fiscale, nonostante le ultime polemiche con la Lega che ieri in Cdm non ha partecipato al voto, e spiega da Lubjana che “il governo va avanti, l’azione del governo non può seguire il calendario elettorale. Dobbiamo seguire il calendario negoziato con la Commissione Ue per il Pnrr: questo è il calendario di riforme da seguire”, ha dichiarato il premier nel corso di un punto stampa al termine del vertice Ue-Balcani Occidentali.

No alla patrimoniale

Matteo Salvini dice che nella delega fiscale si nasconde una patrimoniale? “No. Non c’è nessuna patrimoniale, non c’è aumento di tasse. Questo governo non tassa e non tocca le case degli italiani” ma serve un “riequilibrio del carico fiscale. Poi, sul catasto, la decisione se far pagare o meno è una decisione diversa, infatti abbiamo deciso che non si tocca assolutamente nulla, cioè le persone continueranno a pagare quanto pagano oggi. Inoltre la revisione prende 5 anni e quindi di eventuali decisioni se ne parlerà dal 2026. Una è una operazione di trasparenza, l’altra una decisione di politica fiscale. Lasciamo che questa ripresa si consolidi, non turbiamola con attacchi fiscali di vario titolo”, ha sottolineato Draghi, che poi ha rivelato che incontrerà Salvini nei prossimi giorni.

L’allargamento della Ue

Il presidente del Consiglio si è anche focalizzato sul contenuto del vertice. “È stato un incontro dedicato a fare il punto sul processo d’entrata dei Paesi balcanici nell’Ue e più in generale sull’allargamento. Da quasi tutti è stata espressa la necessità che questo processo continui e anzi acquisti maggior slancio e quindi la Commissione è impegnata su questo fronte a fornire un documento che dovrebbe fare il punto sullo stato del processo”.

L’Europa e la Nato

Se non c’è una politica estera comune è molto difficile pensare a una difesa comune“, ha spiegato Draghi, precisando: “Il ritiro dall’Afghanistan, per il modo in cui è stato deciso, comunicato ed eseguito e il cambio di intenzioni che ha riguardato il contratto tra l’Australia e la Francia per la fornitura di alcuni sottomarini nucleari, e qui intendo non solo la sostanza, ma il modo in cui è stato comunicato, sono due messaggi molto forti, che ci dicono che la Nato sembra meno interessata dal punto di vista geopolitico all’Europa e alle zone di interesse dell’Europa e ha spostato le aree di interesse ad altre parti del mondo“. 

Non credo che qualunque cosa nasca fuori dalla Nato indebolisca la Nato o indebolisca l’Europa. Questo problema nasce dal fatto che molti, se non tutti i Paesi, hanno la sensazione di aver perso centralità geopolitica all’interno della Nato. Qualcosa di complementare alla Nato rafforza la Nato e l’Europa”, ha concluso Draghi.

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