Il j’accuse di Matteo Salvini va in diretta tv nella serata di lunedì, quando i risultati delle amministrative – benché ancora non definitivi – certificano una performance del centrodestra in negativo. “Io ci metto la faccia sempre e comunque”, dice il leader della Lega commentando la vittoria al primo turno della coalizione di centrosinistra in ben tre capoluoghi – Milano, Bologna e Napoli – e con il centrodestra presente solo nei ballottaggi di Roma e Torino. Il bicchiere, tuttavia – anche se brucia la flessione del Carroccio e il risultato di Luca Bernardo – va visto mezzo pieno: “In questo momento la Lega ha rispetto a ieri 50 sindaci in più, la Calabria è una soddisfazione enorme. Torino e Roma sono ballottaggi aperti tutti da giocare”.
Il Capitano preferisce la sua lettura della prima tornata elettorale e apre una riflessione: “Abbiamo scelto i migliori candidati possibili, non criticherò nessuno, ma il voto di continuità nelle città e il non voto ci dice che abbiamo fatto tardi nella loro scelta”. E poi rilancia, guardando già alla prossima tornata elettorale del 2022: “L’anno prossimo votano 25 capoluoghi – città importanti da Genova a Palermo, da Monza a Lecce – il centrodestra ha il dovere di individuare i suoi candidati il prima possibile entro il mese di novembre per avere 5-6 mesi di tempo per spiegare la nostra idea di buon governo”. Più tempo per condividere le idee con i cittadini con l’apertura a uomini e donne anche “politici”. Salvini insomma torna sui suoi passi, anche a fronte del totale fallimento della scelta di ostinata di avere un identikit appartenente alla società civile. Con l’unico vincitore in Calabria, Roberto Occhiuto, uomo di Forza Italia e per giunta politico.
Salvini ostenta sicurezza ma, in realtà, dai primi risultati dei voti di lista, la Lega ha subito un evidente tracollo. Tracollo certificato poi dai risultati definitivi degli scrutini. Basta guardare a Milano dove si ferma al 12%, sotto il 18 delle regionali 2018 e appena sopra le comunali del 2016, quando aveva totalizzato l’11,8. Fratelli d’Italia a Roma non sfonda, si attesta prima partito al 18% ma le aspettative erano ben oltre, mentre nelle altre città come Torino e Milano è al pari della Lega. Giorgia Meloni, tuttavia, canta vittoria e sfida proprio l’alleato di coalizione: “Fratelli d’Italia è il primo partito del centrodestra. Un centrodestra a trazione Fratelli d’Italia è vincente”. Per la presidente di FdI, infatti, la partita più importate, quella di Roma, “che decide il risultato delle amministrative” è “ancora aperta. Il centrodestra è avanti in modo significativo. Il risultato di Michetti a Roma è molto significativo mentre è deludente quello di Gualtieri”. Meloni non la manda a dire, insomma, tra le righe rivendica l’unico risultato importante e degno di nota: il candidato di Fdi può ancora giocarsela, mentre Bernardo (scelto da Salvini) è già fuori dalla competizione.