Il leader del Carroccio difende l'ex guru social e punzecchia il ministro

L’inchiesta su Luca Morisi, il voto delle amministrative che si avvicina, le differenti posizioni rispetto a Giancarlo Giorgetti e la leadership del centrodestra. Per Matteo Salvini sono giorni carichi di tensione, all’improvviso per il segretario della Lega si sono aperti più fronti interni con cui dover fare i conti. L’indagine della Procura di Verona su uno dei suoi più stretti collaboratori, l’uomo che per anni ha gestito la ‘Bestia’ – curando l’agguerrita e controversa strategia del leader del Carroccio – ha già lasciato il segno e innescato però la difesa a spada tratta dell’ex guru dei social. “Sono dispiaciuto della schifezza mediatica che condanna le persone prima che sia un giudice, un tribunale a farlo – sottolinea Salvini -. Non c’è un reato, e sono problemi che riguardano la vita privata. Mi spiace perché il fango sparso in queste ore, verrà smaltito e poi a chiedere scusa so già che saranno in pochi”.

Il Capitano si schiera apertamente al fianco di Morisi e rilancia: “Tenere in ballo tutto un discorso politico che non c’entra nulla con la vita privata di una persona mi sembra veramente un attacco gratuito alla Lega a 5 giorni dal voto. A me sembra surreale che ci siano giornali che stanno imbastendo un processo politico a me e alla Lega sull’errore eventuale privato di una persona”. A legare i tempi dell’inchiesta al discorso politico è anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Perché questa notizia non è uscita ad agosto? Lo sappiamo tutti, perché certe cose vengono utilizzate politicamente e questo non è normale in uno Stato di diritto”.

L’altro fronte caldo per il Capitano è l’appuntamento con le amministrative. “Aspettiamo con serenità il voto del 3-4 ottobre” assicura, ma ad agitare le acque in casa Lega sono state le dichiarazioni del suo numero due, Giorgetti, che ha ‘bocciato’ la scelta del candidato sindaco del centrodestra a Roma, Enrico Michetti, ‘promuovendo’ l’outsider Carlo Calenda. “Io penso che a Roma Enrico Michetti abbia la competenza e la preparazione giusta per ripartire dalle periferie, non dal salotto di Calenda – è la replica di Salvini -. Roma è stupenda me è stata trascurata in questi anni di Pd e 5S”. E l’uscita del ministro dello Sviluppo economico non è piaciuta nemmeno alla Meloni. “Se Giorgetti sapesse qualcosa di Roma, saprebbe che Calenda non arriverà mai al ballottaggio, per cui non capisco il senso e poi non mi pare che Calenda sia stato un ministro così capace. Non vorrei che Giorgetti fosse tornato alla vecchia Lega, quella che augurava a Roma il peggio”, conclude la leader di Fdi.

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