Il sottosegretario all'Economia ha proposto di togliere l'intitolazione di un parco a Falcone e Borsellino per darla ad Arnaldo Mussolini, fratello di Benito
Claudio Durigon deve dimettersi da sottosegretario all’Economia. E se non sarà lui a farlo spontaneamente, è pronta una mozione di sfiducia individuale alla ripresa dei lavori parlamentari. A chiedere con sempre maggiore insistenza un passo indietro nel governo da parte dell’esponente della Lega sono M5S, Pd e Leu, sulle barricate dopo la proposta lanciata da Durigon di cancellare l’intitolazione di un parco comunale di Latina a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – i due magistrati simbolo della lotta alla mafia che li assassinò – per restituirlo alla memoria del fratello di Mussolini, Arnaldo. Sul tema il leader del Carroccio, Matteo Salvini, non si è ancora espresso. Tra un attacco al Pd sullo ius soli e le critiche mosse al ministro Lamorgese in tema migranti, il Capitano non ha speso nemmeno una parola per difendere il suo braccio destro nel Lazio. La situazione, d’altronde, stavolta non è semplice anche perché molti ricordano la scelta di Salvini di indossare a gennaio a Palermo – dove si trovava per l’udienza preliminare del caso Open Arms – una mascherina con il volto di Borsellino e una frase del magistrato.
Le critiche nella maggioranza
In contrapposizione al silenzio leghista c’è però un coro di critiche sempre più forte. La posizione del M5S era stata chiarita nelle scorse ore dal neo presidente Giuseppe Conte, netto nel chiedere a Durigon di rimettere l’incarico di sottosegretario. Linea ribadita dal capodelegazione del M5S al governo, Stefano Patuanelli. “Credo sia intollerabile ciò che ha detto, non è compatibile con la sua permanenza nel governo – le parole del ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali -. Io mi auguro che non si arrivi alla mozione di sfiducia. Sarà necessario un passo indietro da parte di Durigon”. Dello stesso avviso il segretario del Pd, Enrico Letta: “E’ incompatibile con la Costituzione italiana pensare di intitolare una piazza a Mussolini. Durigon ha dimostrato la totale incompatibilità per quel ruolo, che è quello di rappresentante delle istituzioni, e di qualcuno che ha giurato sulla Costituzione. È talmente evidente l’incompatibilità che starebbe a lui fare un passo indietro. È ovvio che noi del Pd faremo di tutto perché questo avvenga”.
Insomma, senza dimissioni è evidente che i dem saranno a favore della mozione di sfiducia. E non sono i soli. Scontato infatti l’appoggio di Leu. “Il sottosegretario Durigon aveva già dato prova della propria inadeguatezza. Ora ha oltrepassato un limite invalicabile – ha fatto sapere il senatore Francesco Laforgia -. Penso che Draghi debba prendere le distanze da un membro del suo governo che pratica il revisionismo storico. Non è ammissibile. Nessuna esigenza di mantenere gli equilibri politici su cui si fonda questo governo può essere una giustificazione”. Favorevole anche il deputato di Forza Italia, Elio Vito: “Voterò la mozione di sfiducia a Durigon. Perché l’antifascismo è un valore fondante la Repubblica e perché non possiamo pubblicare ogni anno foto di Falcone e Borsellino e poi restare indifferenti. Spero di non essere il solo in FI”. Di certo, a farsi sentire c’è anche Italia Viva con la vice ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Teresa Bellanova: “A Durigon diciamo: irricevibile. L’apologia di fascismo nel nostro Paese è reato, e chi rappresenta le Istituzioni dovrebbe avere a cuore il moltiplicare i luoghi intitolati a Falcone e Borsellino, altro che proporne la cancellazione. Bruttissima pagina di politica”.
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