Nel pomeriggio al via al voto a Palazzo Madama. Salvini irremovibile: "Letta ci ascolti o salta tutto"

A poche ore dall’arrivo del Ddl Zan nell’Aula del Senato, riparte il dibatitto tra i partiti. Numeri in bilico a Palazzo Madama: si temono, nel voto segreto, franchi tiratori che potrebbero affossare la legge. “Farò appello al buon senso, abbiamo la possibilità di dare una legge che dia maggiore tutela alle persone omosessuali e transessuali, siamo a un passo dal portare a casa il risultato. Ora abbiamo due avversari: la destra che fa ostruzionismo e una parte della sinistra che vive di ideologismi. Spero che torni il buon senso. Non voglio che si torni in commissione, chiedo alla Lega di non fare passi indietro e dico a certa sinistra di non rincorrere bandierine”, ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ad Agorà su Rai. 

Fiducioso il minsitro del lavoro Andrea Orlando: “Se tutti fanno il loro, il ddl Zan passa”, ha detto a Rainews24.

Ancora sul piede di guerra, invece, il leader della Lega Matteo Salvini: “Finalmente” si vota sul Ddl Zan e “sarà chiaro chi ha a cuore i diritti civili e la tutela della libertà d’amore e delle libertà e chi invece ha fatto propaganda. La nostra proposta accoglie l’invito del Santo Padre e di tante associazioni: togliamo da quella legge l’ideologia, quindi la teoria gender nelle scuole, togliamo dal campo politico i bambini, togliamo la censura e i reati di opinione. Approviamo delle sanzioni severe nei confronti di chi insulta, offende, aggredisce e discrimina. Spero che Letta ci ascolti, altrimenti il rischio è che la legge salti, tutta e definitivamente“, ha ribadito il leader del Carroccio da Maratea.

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