Elezioni comunali a Milano ancora lontanissime per il Centrodestra che non solo non ha ancora un candidato designato, ma vede anche l’ultimo della lista, Oscar di Montigny, sfilarsi dalla sfida (prima ancora di cominciare) e virare verso il Centrosinistra. Il tutto nel giorno della visita politica del segretario dem Enrico Letta tra Palazzo Pirelli e Palazzo Marino, da dove ha espresso il pieno sostegno del Pd al sindaco uscente.
La giornata no del Centrodestra all’ombra della Madonnina inizia con un’intervista del manager di Mediolanum alla trasmissione di Telelombardia ‘The True Show – Attenti a quei due’ in cui apre alla possibilità di essere il ‘vice’ di Sala. “Io credo alle formule miste. Bisogna però capire i presupposti. Non deve voler dire asservirsi. Se ci sono una visione condivisa e un obiettivo comune, allora non vedo come non si possa collaborare”, le sue parole.
Nel pomeriggio, dopo la proposta di un altro ex papabile candidato, Roberto Rasia Dal Polo, di proporre Matteo Salvini come sfidante di Sala (proposta rimandata al mittente dal leader della Lega), è il Centrosinistra a strigliare gli avversari.
A farlo è proprio il segretario dem, nel capoluogo lombardo per una serie di incontri prima al Pirellone con i vertici locali e regionali, e poi al Comune proprio con Sala. “Noi siamo qui a ragionare di che cosa fare per Milano, quale visione per il futuro, mentre è abbastanza sconcertante vedere l’assenza di un candidato per il Centrodestra che dice di volersi candidare a guidare il Paese”, spiega da Palazzo Marino.
Con lui, al suo fianco, Sala che incassa l’appoggio pieno del Pd. “Sono venuto soprattutto per manifestare al sindaco Sala tutto il nostro apprezzamento, sostegno e determinazione ad appoggiarlo”, dice ancora Letta che indica il capoluogo lombardo per il centrosinistra “una delle prove più importanti”. “se Sala venisse rieletto sindaco di Milano, sarebbe un grande messaggio per il nostro Paese”.
Se il Centrodestra ancora annaspa, dalle parti dei Cinquestelle tutto ancora tace. La posta in gioco anche qui è alta. L’accordo Pd-M5S sembra sfumare, almeno al primo turno, ma la porta per loro è sempre aperta a una condizione: che entrino in un’ampia coalizione di centrosinistra. “I 5 Stelle sono in una fase di transizione, dico solo lasciamoli lavorare”, conferma Sala. “Ho solo il prerequisito: l’accettazione di valori che ci appartengono. La mia squadra è completa, poi sia io che Letta abbiamo sempre espresso apprezzamento verso lo sforzo che stanno facendo”, ricordando come la loro attenzione sia “anche per il futuro del centrosinistra”.