La Lega si astiene sulla norma relativa alla scalata di Vivendi all'azienda di Cologno Monzese. In via Bellerio si sente "puzza di inciucio"

Toni diversi nel centrodestra per dire la stessa cosa: il governo ha sbagliato tutto nella lotta al Coronavirus. Silvio Berlusconi, però, non vuole il muro contro muro. Il leader di Forza Italia si distingue non solo per aver bollato il populismo di Donald Trump come 'strada sbagliata' (al contrario di Matteo Salvini che invece spera in una vittoria del tycoon dopo i ricorsi presentati contro Joe Biden), ma marca ancora di più la differenza con i suoi alleati.

Non è un caso che il Cav abbia più volte ripetuto negli ultimi giorni che "se avessimo le stesse idee saremmo un partito unico". La linea insomma è cambiata: Forza Italia, complice anche il mutamento politico mondiale, con il sovranismo in affanno, punta evidentemente sull'anima liberale e moderata che l'ha sempre distinta da Lega e Fdi.

L'esecutivo di Giuseppe Conte, e su questo è d'accordo tutta la coalizione, sta creando solo confusione con provvedimenti a singhiozzo e destabilizzanti. In questo quadro, tuttavia, il Cav è andato oltre. Invece di attaccare e tuonare contro una maggioranza di "incapaci", ha vestito un abito istituzionale che nessuno nel centrodestra aveva mai osato indossare.

"Rinnovo il mio appello al governo e a tutte le forze politiche per lavorare insieme, per mettere in campo coesione e solidarietà, saggezza e responsabilità, solo se ci comporteremo in questo modo potremo vincere questa terribile guerra contro questo nostro comune nemico", ha rilanciato ancora più accorato. Il cambio di passo di Berlusconi ha però sguinzagliato le 'malelingue' che vedono nei toni concilianti e collaborativi un modo per "apparecchiare – spiega una fonte qualificata – il sostegno al governo di Giuseppe Conte qualora ce ne fosse bisogno". Troppo tardi, tuona chi ha sempre messo in guardia il leader azzurro da un appiattimento del partito sulla Lega – ormai Forza Italia è scomparsa. Inutile chiamare a raccolta i moderati".

C'è di più. Il richiamo alle origini liberali per molti azzurri è un richiamo interessato. Il governo si sta occupando della scalata di Vivendi a Mediaset e non inasprire i toni contro la maggioranza, malignano, "ha partorito l'emendamento al dl Covid". Norma non votata in commissione al Senato – guarda caso – dal Carroccio. In via Bellerio infatti si sente puzza di 'inciucio'.

Salvini chiama Berlusconi, il quale lo rassicura: "Nessun patto con palazzo Chigi". Ed è lo stesso Capitano a gettare acqua sul fuoco del gossip: "Un presunto scambio a cui io non credo, un presunto inciucio Conte-Berlusconi, Forza Italia-maggioranza di governo…. Non credo a queste cose". Il risultato però non cambia, la Lega si astiene sulla norma perché serve, ribadisce Salvini "una riforma organica, a cui come Lega e centrodestra non vediamo l'ora di dare il nostro contributo".

All'orizzonte, tuttavia, si potrebbe aprire un altro fronte. L'esecutivo ha dato per possibile un altro scostamento di bilancio da portare in Parlamento. Ipotesi su cui Forza Italia si è resa disponibile, solo a patto di partecipare alla stesura della manovra. È Tajani a dettare le regole: "Quella tra maggioranza e opposizione deve essere una vera collaborazione istituzionale, non un semplice confronto attorno ad un tavolo. Insomma, non bastano gli appelli formali di palazzo Chigi. Serve sostanza: la legge di bilancio da scrivere insieme con doppio relatore". La stessa Meloni non nega il sostegno ma avverte "non votiamo a scatola chiusa". E dalla maggioranza arriva l'apertura del segretario Pd, Nicola Zingaretti: "Quella di Forza Italia è una buona proposta, che va valutata e accolta coinvolgendo tutte le opposizioni perché dobbiamo offrire sicurezza agli italiani". Il problema però resta: i numeri in Senato sono risicati, e proprio sullo scostamento di bilancio – si vocifera- potrebbero intervenire gli azzurri.

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