Aspettare il monitoraggio che il Cts renderà noto oggi (la riunione è prevista alle 16), e in base ai dati, mettere nero su bianco e riempire gli spazi vuoti ancora presenti in quello che sarà il nuovo Dpcm, contenente altri "interventi restrittivi, modulati e differenziati sulla base del livello di rischio concretamente rilevato nei territori". La stretta è inevitabile, lo sanno gli alleati così come i governatori e le opposizioni. Giuseppe Conte si presenta alle Camere senza avere ancora stretto l'accordo definitivo con la sua maggioranza su tutti i punti chiave, ma si dice "disponibile" ad ascoltare i rilievi del Parlamento.

Il premier ancora una volta media tra gli alleati e prova a coinvolgere le opposizioni. In questo senso, la decisione del Governo di accogliere parte degli impegni contenuti nella risoluzione del centrodestra rappresenta per lo meno l'inizio di un percorso. Ovviamente l'unità di intenti è ancora (molto) lontana, tutta da costruire. Ma nelle intenzioni di palazzo Chigi – così come in quelle del Quirinale – la 'breccia' aperta a livello formale e di metodo potrà poi tornare utile se, nella sostanza e nel merito, si dovrà procedere per scelte ancora più dure.

Conte, in primo luogo, prova a tenere unita la maggioranza. Matteo Renzi e Teresa Bellanova insistono (e il premier è d'accordo con loro) a tenere i ristoranti aperti la domenica a pranzo. Alla fine Roberto Speranza dà il suo bene stare, ferma restando la possibilità di operare con limitazioni più stringenti nelle zone più a rischio. Si tratta anche sul coprifuoco: i più prudenti chiedono di 'chiudere' le città alle 20, gli altri alle 22 e l'ipotesi più accreditata è che alla fine si scelga la via di mezzo delle 21. Anche sulla Dad l'accordo sembra essere raggiunto sulla possibilità di mettere in atto la didattica a distanza dalla terza media in su, anche in base ai dati di rischio. Il nuovo testo dovrebbe fare da cornice per interventi "a più riprese e graduali", con i singoli territori che entrano o escono in uno dei tre scenari previsti attraverso un'ordinanza del ministero della Salute.

Il Pd chiede al Governo responsabilità. "Pronunci solo parole di verità al paese, non è il momento di pensare alla propria popolarità – è l'invito che fa a Conte Graziano Delrio – Poi i cittadini capiscono, ma servono meccanismi chiari e semplici perché sono confusi da talk show e pareri diversi". Non solo. Il Governo deve fare il Governo, senza timori. "Se le Regioni non saranno in grado di assumersi le scelte che la tutela dei cittadini richiede – mette in chiaro il capogruppo dem alla Camera – lo Stato se ne assuma la responsabilità e faccia dei decreti". I dem, comunque, apprezzano l'atteggiamento delle opposizioni: "Importanti segnali di collaborazione – twitta Nicola Zingaretti – Bene questa prima convergenza politica che da tempo auspichiamo. Perché la lotta al Covid si vincerà insieme, dalla stessa parte".

Anche i 5 stelle accettano, per dirla con le parole usate in Aula dal capogruppo Davide Crippa, "di tendere la mano" in nome dell'unità "anche a coloro che hanno pronunciato parole pesanti in Parlamento". Ora, però, è l'avviso consegnato a Conte: "Servono misure precise", dal tpl alla scuola, dalle autocertificazioni per gli spostamenti tra regioni ai ristori da mettere in campo per imprese e attività costrette a chiudere.Entro mercoledì, comunque, assicura Conte, il nuovo Dpcm sarà operativo. Il testo dovrebbe valere almeno due settimane, o magari arrivare fino al 24 novembre, data 'di scadenza' del provvedimento precedente firmato il 24 ottobre. Dopo che le nuove misure saranno in campo, Conte farà il punto con i leader delle forze che sostengono il Governo. L'ipotesi è che il tavolo politico chiesto a gran voce da Iv e dal Pd, possa riunirsi mercoledì. Al vertice dovrebbero partecipare il capo politico M5S Vito Crimi, il segretario Pd Nicola Zingaretti, il leader di Iv Matteo Renzi e Roberto Speranza.

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