Il presidente di Confindustria si rivolge al Governo nel corso dell'assemblea annuale

Lo spirito combattivo e coraggioso di Alex Zanardi: questo servirebbe all'Italia, secondo il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Il numero uno degli industriali italiani nel corso dell'assemblea annuale si rivolge al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e parla delle prossime sfide che attendono l'Italia. Alex Zanardi, il campione paralimpico ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele di Milano dopo l'incidente del 19 giugno scorso, per Bonomi è un "modello di caparbia capacità umana". "Servono scelte per l'Italia del futuro. Scelte anche controvento. Serve il coraggio del futuro", ha spiegato il numero uno degli industriali.

"Ascolteremo con grande attenzione le vostre osservazioni e spero in qualche risposta alla nostre richieste", ha continuato il presidente di Confindustria rivolgendosi anche al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli -. Ma è veramente difficile che possiate incontrare associazioni più rispettose, costruttive e comprensive di noi". E tra le metafore e le citazioni (oltre a Zanardi, Bonomi ha ricordato Mario Draghi e Max Weber) non è mancata una stoccata: "Basta dire che gli imprenditori chiedono cose irreali e irrealizzabili", ribadendo la "necessità di una visione alta con al centro l'impresa italiana. Una visione alta che ci consente di correre di più, di soddisfare più bisogni, di assicurare un futuro migliore a giovani e famiglie. Una visione che oggi ci chiede coraggio, il coraggio di scelte appropriate. Che possono sembrare difficili o impossibili. Ma non lo sono".

Nel suo primo discorso da presidente all'assemblea, Carlo Bonomi si è poi rivolto nuovamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e all'intero governo chiedendo uno stop ai sussidi, che "non sono per sempre" e "non possiamo o vogliamo diventare un Sussidistan. Serve tutt'altro: non sussidi, ma condizioni regolatorie e di mercato tali da tornare ad accrescere produttività e occupazione". "Da troppi anni in Italia manca una visione", ha concluso.
 

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