(LaPresse) "Occorre ripartire dalla sollecitazione" avanzata dai familiari delle vittime del ponte Morandi, che non si ripetano più disastri simili, "mentre prosegue, con doverosa determinazione, l'azione di accertamento delle cause e delle responsabilità del crollo – per sviluppare e, per qualche aspetto, ricostruire un'affidabile cultura della sicurezza, di adeguata manutenzione e del controllo che coinvolga e responsabilizzi imprese, enti pubblici, istituzioni locali e nazionali, università, mondo della ricerca". Così in una lettera pubblicata sul Secolo XIX il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a due anni dal crollo del ponte Morandi a Genova.
La partecipazione dello Stato in Autostrade "contribuirà ad assicurare più controlli e sicurezza sulla nostra rete. Non solo. Permetterà anche più efficienza e tariffe più eque. Le nostre infrastrutture sono un bene pubblico prezioso, non consentiremo più che questo principio venga calpestato". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un'intervista a La Stampa, a due anni dal crollo del ponte Morandi. Le parole del Presidente Mattarella – che sul Secolo XIX scrisse: la ferita non sarà sanata fino a quando non saranno individuati e puniti i responsabili della tragedia e non saranno realizzate le condizioni perché un fatto tanto grave non si ripeta – "sono un continuo stimolo, per noi, utile a garantire che una tragedia del genere non si ripeta più", ha detto Conte che oggi tornerà a Genova per commemorare le 43 vittime del Morandi e per rendere omaggio alla Radura della Memoria, a loro dedicata.

