Il leader della Lega sugli Stati Generali: "Abbiamo detto no alle passerelle in villa: quelle non ci interessano"

"Io resto tranquillo. Di errori, certo, ne faccio anche dieci al giorno, ne commetto come tutti quelli che compiono delle scelte. Ma resto alla guida del partito che secondo l’ultimo sondaggio Swg ha 8 punti di vantaggio sul Pd. E sull’emergenza mi faccia dire che ho sentito con grande gioia e commozione le parole di apprezzamento di Papa Francesco, di certo non tacciabile di simpatie leghiste, nei confronti della Lombardia e del governatore Fontana. Ripaga di tante amarezze". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista a Repubblica. Chiusi gli Stati generali, il premier Giuseppe Conte è pronto a ricevere il centrodestra, la prossima settimana. "Sì, andremo. Perché il Paese ne ha bisogno. Il centrodestra torna a quel tavolo, ma per confrontarsi sui fatti – ha affermato -. Abbiamo detto no alle passerelle in villa: quelle non ci interessano. Se si aprirà un dialogo vero a Palazzo Chigi, allora di proposte serie ne porteremo venti. Siamo stati lì già tre volte. La prima a marzo, quando denunciammo i rischi legati al decreto sulla Cassa integrazione. Restammo inascoltati". Poi ha aggiunto: "Dico che nel Pd almeno in cinque si contendono il Colle, ma possono mettersi l’anima in pace. Il presidente sarà eletto con molta probabilità coi voti di tutti, tranne che del Pd, che lavora per averne uno a suo piacimento".

Tra le altre cose, Salvini ha confermato la disponibilità a confrontarsi col governo a Palazzo Chigi: “Perché il Paese ne ha bisogno. Il centrodestra torna a quel tavolo, ma per confrontarsi sui fatti. Abbiamo detto no alle passerelle in villa: quelle non ci interessano. Se si aprirà un dialogo vero a Palazzo Chigi, allora di proposte serie ne porteremo venti. Siamo stati lì già tre volte. La prima a marzo, quando denunciammo i rischi legati al decreto sulla Cassa integrazione. Restammo inascoltati”. Per Salvini, l’Italia “è un Paese fermo: Ilva, Alitalia, Autostrade. Qui non si tratta di dare spallate, ma di far ripartire l'economia paralizzata dalle divergenze pd-5S. E poi, se si può votare senza rischi il 20 settembre per le Regioni, non vedo quale sia il problema per le Politiche”. Il leader leghista ha ragionato anche sul futuro presidente della Repubblica: “Dico che nel Pd almeno in cinque si contendono il Colle, ma possono mettersi l'anima in pace. Il presidente sarà eletto con molta probabilità coi voti di tutti, tranne che del Pd, che lavora per averne uno a suo piacimento”. Dunque coi voti del centrodestra e del M5S? Intende questo?, ha chiesto il giornalista Carmelo Lopapa: “Ripeto: coi voti di tutti tranne che del Pd. Ma esprimo intanto solidarietà al presidente in carica: a dir poco ineleganti i giochetti del Pd che pensa già al suo successore. Ho molto apprezzato le dichiarazioni del presidente Mattarella di venerdì, il suo richiamo etico sulla magistratura e il Csm. Problema che, sia chiaro, non si risolverà con l'espulsione di Luca Palamara dall'Anm”. Sulle Regionali, Salvini ha spiegato: “L'accordo è a portata di mano. Sto lavorando personalmente a un'intesa complessiva. E da leader del primo partito e della coalizione sono pronto a fare un passo indietro, se sarà necessario. Pur di trovare una sintesi”. Vuol dire “che a noi, come avvenuto in Calabria dove ci siamo opposti a un candidato che aveva problemi, interessa solo il rinnovamento. Quello vero. In Campania, per essere chiari, chiediamo liste pulite, sopra ogni sospetto, anche da parte degli alleati. Di amici e parenti e indagati non ne vogliamo vedere neanche uno. Comunque basta, chiudiamo in fretta”. Nessun timore per il presunto calo nei sondaggi: “Sto alla guida del partito che secondo l'ultimo sondaggio Swg ha 8 punti di vantaggio sul Pd. E sull'emergenza mi faccia dire che ho sentito con grande gioia e commozione le parole di apprezzamento di Papa Francesco, di certo non tacciabile di simpatie leghiste, nei confronti della Lombardia e del governatore Fontana. Ripaga di tante amarezze”. Salvini rivela anche che Zaia “preferisce restare in Veneto”, circostanza confermata dallo stesso governatore nell’intervista rilasciata oggi al quotidiano la Stampa. Salvini lavora per vincere le Politiche e andare a Palazzo Chigi: “sto lavorando da parecchi mesi a un progetto di governo. Stavolta saremo pronti e strutturati. Sto incontrando in via riservata ambasciatori, imprenditori, sindacalisti, perfino uomini di Chiesa. Lavoro a un progetto per l'Italia dei prossimi 30 anni”.

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