Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia cercano nuova compattezza e rifiutano l'invito del premier
Gli stati generali prendono forma. Si parte sabato, con una giornata di incontri internazionali: dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, alla guida della Bce, Chistine Lagarde, dal presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, al commissario agli Affari economici della Commissione europea, Paolo Gentiloni, ci sarà un parterre internazionale di primo piano a Villa Pamphili, per un appuntamento che non fa strabuzzare gli occhi a tutti nella maggioranza, ma che non vedrà mettere bastoni tra le ruote del premier, Giuseppe Conte, da parte degli alleati. La contrarietà del Pd è nota, anche se i dem hanno scelto di non alzare i toni oltre il livello di guardia. Semmai, un confronto ci sarà alla fine. "Vogliamo rilanciare l'azione di governo in un orizzonte di legislatura anche in collegamento con questa straordinaria opportunità che è il Recovery Plan", spiega infatti il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri.
Chi crede nel progetto è il Movimento 5 Stelle, che ha offerto "massimo sostegno" a Conte. Il Guardasigilli e capo delegazione M5S al governo, Alfonso Bonafede, ha incontrato il premier a Palazzo Chigi, per un confronto definito "molto positivo". Il ministro della Giustizia ha spiegato che gli stati generali saranno l'occasione per illustrare alle parti sociali "un piano per il Paese con quelle riforme che i cittadini chiedono da anni". E con un metodo più che approvato: "Un confronto intenso che il presidente del Consiglio sta portando avanti coinvolgendo tutti", specifica Bonafede. Perché l'obiettivo è chiaro: "Bisogna fare le cose per bene, ma non si può perdere tempo, i cittadini non possono più aspettare".
Tra i temi più caldi ci sarà il piano elaborato da Vittorio Colao con la sua task force per la fase di ripresa post-emergenza coronavirus, che presenterà lunedì prossimo. "Ha ricevuto varie critiche, ci stanno", sintetizza il concetto proprio Conte. "Stiamo mettendo su un piano, sarà un confronto di lavoro ma molto concreto perché vogliamo arrivare con un quadro preciso agli stati generali", spiega il premier, che incontrerà ancora le forze di maggioranza, perché "vorrei che fosse il più condiviso possibile".
Non potrà fare lo stesso con le opposizioni. Dal vertice del centrodestra, infatti, è arrivata la decisione di declinare l'invito, proprio come aveva proposto Giorgia Meloni. "Gli italiani non hanno bisogno di altri show e passerelle, ma della cassa integrazione per milioni di lavoratori, soldi veri per imprenditori e famiglie, scuole aperte e sicure", tuona il leader della Lega, Matteo Salvini. Che contesta anche la location: "Il luogo del confronto e della discussione è il Parlamento, non le ville o le sfilate". Un'accusa che Conte rispedisce al mittente: "Villa Pamphili è una sede istituzionale di alta rappresentanza della Presidenza del Consiglio. Sorprende la risposta delle opposizioni, la convocazione era un gesto di attenzione anche nei loro confronti".
Al di là della polemica politica, l'appuntamento sarà importante anche per altri aspetti. Visto che tra i dossier aperti sul tavolo del premier c'è anche l'ipotesi di un nuovo scostamento di bilancio per far fronte alla crisi economica. "Non è assolutamente da escludere la necessità di intervenire in tempi più immediati", conferma Conte, spiegando che prima di fare un passo così importante prima vuole valutare "l'impatto che avranno gli ottanta miliardi" già varati con il Cura Italia e il decreto Rilancio. Di sicuro nei prossimi giorni ci sarà un nuovo Dpcm, ma per le nuove decisioni sulle riaperture. Il quadro generale non dovrebbe subire modifiche, l'unico passaggio significativo dovrebbe essere sugli spostamenti da e verso i Paesi extra-Schengen. Che il ministro della Salute, Roberto Speranza, però, esclude dal 15 giugno: "Il quadro epidemiologico internazionale non fornisca ancora sufficienti garanzie".
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