Roma, 3 gen. (LaPresse) – "Come avevo ripetutamente preannunciato per una serie di meditate e rilevanti ragioni ho dato il mio voto di fiducia al Governo di Giuseppe Conte, ma non ho votato la Legge di Bilancio. Ho manifestato vivo disappunto per la compressione delle prerogative parlamentari e per l'approvazione di provvedimenti che, nella mia qualità di professore ordinario nell'Università, non potevo assolutamente accettare – spiega – Ho più volte denunciato scarsa collegialità e scarsa attenzione ai singoli parlamentari, sia come persone sia come professionisti, con tutte le conseguenze che ciò può comportare in termini di "visibilità" dei territori nelle scelte legislative e di Governo" . "Preciso che la mia odierna decisione non è da porsi in connessione con quella di altri colleghi parlamentari, come Lorenzo Fioramonti, al quale mi sono limitato ad esprimere nei giorni scorsi comprensione e solidarietà" conclude.

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