Il ministro Boccia su ddl Autonomia a Renzi: "Cambio di passo? E' l'occasione giusta"

La fiducia da parte di Italia Viva non manca, ma è a termine. L'orizzonte di Matteo Renzi si ferma al 7 gennaio: "La manovra è andata, ora sarebbe meglio che tutti si prendessero una bella vacanza, poi se ne riparla". La spina nel fianco della maggioranza giallo-rossa insomma va in standby, ma solo per il momento con il leader toscano che liquida l'eventuale "verifica di governo" con una battuta, seppure tagliente: "Quest'estate non si sono fatte vacanze, bisogna andare a fare settimana bianca, rilassarsi e ricaricare le energie". La legge di bilancio, incassata la fiducia in Senato, dovrebbe avere vita facile, ma non è l'ultimo scoglio che Giuseppe Conte dovrà superare.

Renzi ha infatti chiesto un "cambio di passo affinché il 2020 sia l'anno della ripartenza", ricordando che l'obiettivo di Italia Viva è prima di tutto quello di bloccare plastic e sugar tax, su cui dovrà intervenire il Parlamento perché "non è la cultura del semaforo rosso quella che serve, perché rischia di colpire le aziende italiane". E dice ‘no’ a proposte "semplicistiche e demagogiche". Una vera e propria scaletta che l'ex premier vuole rispettare e che ha nel suo interno anche, e soprattutto, il piano shock per sbloccare i cantieri, su cui chiede la massima condivisione (anche alle opposizioni e a Matteo Salvini). Senza contare che il crack della Popolare di Bari, risolto tecnicamente con un decreto legge, sicuramente ha lasciato il segno nei rapporti, già fragili, all'interno dell'esecutivo. È evidente che quella stabilità di cui parla Renzi è 'condizionata' e Italia viva lo farà pesare.

I nodi restano numerosi e sembra che lo stesso Conte ad ora non abbia alcuna intenzione di scioglierli. Il vertice annunciato, che doveva affrontare tutti i temi più importanti su cui non si è trovata la quadra, complice anche l'ora tarda del voto a palazzo Madama, è stato ridimensionato a un semplice incontro sull'Autonomia, togliendo dal tavolo lo spinoso tema della giustizia, su cui M5S e Pd sono ancora ai ferri corti. Anche le crisi aziendali sono state messe da parte. Inutile, infatti, mettere troppa carne al fuoco, è il ragionamento a palazzo Chigi, soprattutto ora che Luigi Di Maio è impegnato nel 'rassettare' le sorti del Movimento, nel difficile tentativo di sedare i mal di pancia con la svolta dei facilitatori. Il premier sa che questo incontro servirà prima di tutto per calendarizzare l'Autonomia e poi rasserenare i soci della maggioranza sugli step futuri. "Sono qui per lavorare e dare una prospettiva migliore al Paese, non per staccare la spina" ha detto il premier, conscio del fatto che ora è più urgente appianare le tensioni e affrontare la verifica di gennaio. si parla infatti di presentare alle Camere il disegno di legge portato avanti dal ministro Francesco Boccia a inizio gennaio, dopo lo stop di Iv e LeU a inserire l'autonomia differenziata in manovra

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