Le parole del presidente della Repubblica in occasione del consueto ricevimento presso i giardini del Quirinale che anticipa le celebrazioni del 2 giugno
"Libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta i conflitti, con chi punta a creare opposizioni dissennate tra le identità, con chi fomenta scontri, con chi continua ricerca di un nemico da individuare, con chi limita il pluralismo", queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso del suo intervento al Quirinale in occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica.
Come di consueto, infatti, la festa del 2 giugno viene anticipata dal ricevimento presso i giardini del Quirinale. Un appuntamento che raccoglie le più alte personalità del mondo della politica e dell’imprenditoria, tra i quali il presidente di LaPresse, Marco Durante, accompagnato dalla consorte Thea. Tutto, ovviamente, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Per domenica 2 giugno, invece, è in programma la parata militare e nel pomeriggio l’apertura al pubblico dei giardini del Quirinale. Un'occasione, l'unica nel corso dell’anno, per poter incontrare da vicino il presidente della Repubblica.
"I valori della civiltà e delle culture di ogni popolo – ha continuato Mattarella nel suo discorso – contrastano in modo radicale con quella deriva e fanno, invece, appello a salde fondamenta di umanità per confidare nel progresso". "Abbiamo bisogno – ha aggiunto – di praticare attenzione e rispetto reciproco – prosegue il capo dello Stato – nella libertà e nella legalità internazionale, per avanzare sulla strada del progresso, con dinamismo che contrassegna il modo contemporaneo in cui viviamo".
"Il 2 giugno è la Festa degli italiani, simbolo del ritrovamento della libertà e della democrazia da parte del nostro popolo. È un appuntamento che rinsalda la adesione leale e il sostegno dei cittadini all'ordinamento repubblicano, nella sua articolazione, allo stesso tempo unitaria e rispettosa delle proprie autonomie, sociali e locali", ha detto ancora il presidente della Repubblica.
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