Sono circa cinquemila i combattenti della Resistenza ancora in vita. Verranno intervistati e i materiali messi a disposizione in rete per un lavoro imprescindibile sulla Storia, la Resistenza e la Memoria

Un archivio pubblico con le interviste e le video testimonianze delle partigiane e dei partigiani viventi. Il progetto, ideato dai giornalisti Gad Lerner e Laura Gnocchi e promosso dalla Presidenza nazionale ANPI, è stato presentato questa mattina a Roma nella sede nazionale dell'Associazione Nazionale Partigiani. Presenti, con i due autori, la presidente nazionale dell'Anpi, Carla Nespolo, il suo vice Emilio Ricci, Aldo Tortorella, Ivan Pedretti (segretario nazionale dell Spi-Cgil) prevede la realizzazione – in un tempo di 2 anni – di un archivio pubblico contenente interviste video alle ultime partigiane e partigiani viventi. Il coordinamento editoriale e la raccolta di queste interviste saranno compito di Lerner e Gnocchi aiutati da giornalisti volontari e videomaker. L'intento è quello di dare forma ad un memoriale vivo e condiviso, e al tempo stesso di fornire un'importante documentazione ai ricercatori e un moderno strumento di conoscenza storica e democratica alle nuove generazioni. Qualcosa di più, quindi, di un monumento celebrativo. Una grande operazione culturale per rinnovare nel tempo la consapevolezza che la Resistenza costituisce un passaggio decisivo per la costruzione della convivenza civile e per instillare nella coscienza delle italiane e degli italiani l'imprescindibilità dei valori di libertà, umanità e giustizia.

Lerner e Gnocchi hanno spiegato il progetto che è concettualmente semplice ma di non facile realizzazione. I partigiani viventi dovrebbero essere poco più di cinquemila: vanno individuati (i canali ci sono, ma non tutto è già chiaro e registrato), trovati (può essere facile, ma anche no) e intervistati secondo una "scaletta" di domande che permettano (non senza le necessarie divagazioni) e realizzate le interviste. Il materiale raccolto non verrà "montato" (eventualmente, al massimo, "ripulito") e verrà messo a disposizione di tutti attraverso appositi canali con il supporto delle organizzazioni promotrici. Ovviamente il canale andrà promosso nelle scuole e in tutte le strutture dedicate alla Storia, alla ricerca e alla ricostruzione della memoria del nostro Paese.

 

 

 

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