L'incontro a Palazzo Chigi con il presidente della Commissione europea. Le rassicurazioni del governo italiano. Una serie di misure per sostenere l'economia e farla crescere. Hanno parlato anche di Tav, migranti e rapporti con la Cina. Poi Conte ha visto Gurria (Ocse)
Un rallentamento dell'economia previsto e dovuto in gran parte alla guerra dei dazi. L'Italia va avanti con la sua politica di espansione e di equità sociale. Il Def non cambia. E' quanto ha detto Giuseppe Conte al presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker nell'incontro di questa mattina a Palazzo Chigi. Juncker ha risposto sollevando un certa preoccupazione sui conti italiani ma ha concluso con un caloroso "E' grande amore tra l'Italia e l'Unione Europea. Bisogna farlo sapere a tutti i ministri del governo italiano"
L'incontro, iniziato verso le 9, è durato un'ora come previsto. Poi il premier e il presidente della Commissione Ue hanno riferito ai giornalisti in una conferenza stampa. Il premier italiano ha esposto le questioni sulle quali l'Italia sta lavorando e Juncker gli ha risposto con un discorso molto rassicurante culminato con la frase sull'amore tra Italia e Ue: nello stesso tempo, un segnale positivo di vicinanza e sostegno al Paese e al governo e un "avviso" ai ministri più polemici con la Ue come Salvini e Di Maio.
Conte – Un incontro bilaterale "molto cordiale e proficuo" ha detto Conte. "Abbiamo affrontato anche il tema del debito pubblico – ha proseguito il premier -. Il governo aveva previsto il rallentamento ed elaborato una manovra che vuole perseguire misure espansive ma responsabili.". A questo proposio, Conte ha elencato lo "sblocca cantieri", il "decreto crescita", il "piano straordinario di semplificazione delle regole", gli 11 miliardi in tre anni di elasticità concessa dalla Ue che verranno utilizzati per mettere in sicurezza il territorio in base al progetto "Proteggi Italia". Insomma, una serie di misure note che il governo ha sempre sostenuto riusciranno a far crescere la nostra economia. Il punto è verificare se questo sarà sufficiente a farci uscire dalla stagnazione.
Juncker – Anche Juncker ha parlato di "un incontro cordiale e amichevole con Conte, abbiamo fatto un giro di orizzonte su tutti i temi tipici dell'attualità europea". Poi una nota di preoccupazione: "Sono leggermente preoccupato dal fatto che l'economia italiana continua a regredire e auspico sforzi supplementari per mantenere viva la crescita italiana".
Rallentamento economia – Conte ha affrontato il delicato tema del rallentamento dell'economia: "Il rallentamento congiunturale è chiaramente riconosciuto dalle regole europee come un fattore transitorio che ci permette di mantenere stabile il disavanzo strutturale, la misura realmente rilevante di sostenibilità delle finanze pubbliche, rispetto al Patto di crescita e stabilità".
Tav – "Abbiamo parlato della Tav – ha detto Juncker -: non è un progetto ideologico, è un progetto tecnico. I ministri italiano e francese parlino e condividano con la commissaria ai trasporti per vedere quale soluzione tecnica può essere adottata. Lascio alla cura di italiani e francesi trovare un accordo". Ed ecco il punto di vista di Conte, sul tema: "Per quanto riguarda la Tav ho aggiornato il presidente Juncker sul supplemento di riflessione avviato con la Francia. Gli esiti condivisi verranno condivisi con la commissaria ai Trasporti".
Migranti – "Sulla questione migranti – ha detto Conte – ho ribadito al presidente Juncker che è improcrastinabile una rapida attuazione delle conclusioni del consiglio europeo di giugno. Non è ammissibile continuare a operare senza considerare che chi sbarca in Italia, in Spagna o in Grecia sbarca in Europa. Se non cambia la condivisione della responsabilità, il coordinamento delle guardie costiere non serve. Anzi – ha aggiunto il premier – rischia di diventare un fattore di attrazione. Serve un meccanismo di redistribuzione, i miliardi vanno spesi per una politica seria".
Ed ecco la risposta di Juncker sul tema migranti: "Non bisogna dire che l'Ue è stata assente quando si è trattato di dare solidarietà. L'Italia ha ricevuto un miliardo. La questione migratoria è importante e ribadisco che bisognerà attuare una solidarietà più articolata" ha aggiunto ricordando che "l'Italia porta un grande fardello".
Brexit – "Abbiamo ragionato sulla Brexit – ha spiegato Juncker – , avete visto che il parlamento britannico non è riuscito a prendere una decisione, quello che è importante è che l'unità venga mantenuta da tutti i paesi membri. Aspettiamo gli esiti del governo britannico".
Gurria – Conte, subito dopo, ha incontrato anche il segretario dell'Ocse (Organizzazione Cooperazione e sviluppo) Jose Angel Gurria. Ieri, l'Ocse aveva criticato duramente la manovra italiano stroncando Quota 100 e attribuendo poca importanza al reddito di cittadinanza. L'incontro, secondo Gurria è andato "molto bene". "Questa – ha detto Gurria – è la nostra terza riunione, la prima bilaterale di una visita ufficiale. È durata più di un'ora. Una visita molto produttiva, molto cordiale ma anche molto intensa nella sostanza, importante e utile per no. Il premier continua ad essere critico, questo non è cambiato", ha aggiunto il segretario Ocse. "Conte – ha raccontao Gurria – ci ha spiegato con molto dettaglio la questione del reddito di cittadinanza e la logica di Quota100, abbiamo parlato della crescita. Nei prossimi 10 giorni Tria presenterà il Def e dopo le elezioni Ue avremo l'opinione della Commissione europea". Gurria è ha accennato alla questione delle critiche alla manovra italiana: "La nostra è un'opinione sulle questioni che crediamo siano le più importanti. Crediamo che il nostro ruolo sia quello di offrire un contributo totalmente oggettivo, dopo c'è il governo" che deve mettere in conto "non solo i fattori oggettivi ma anche quelli politici".
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