"Più sicurezza non vuol dire più armi", ha dichiarato il vicepremier
Nuove tensioni tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Questa volta il tema è quello delle armi e della facilità del loro acquisto.
Parte tutto da un post su Facebook del leader del Movimento 5 Stelle. "Mettiamo un attimo – scrive Di Maio sulla sua pagina – i puntini sulle i: io un Paese con la libera circolazione delle armi non lo voglio. Non lo vuole il MoVimento 5 Stelle e sono sicuro non lo vogliano nemmeno gli italiani. C'è una proposta di legge firmata da 70 deputati in Parlamento che punta a facilitare l'acquisto di armi per la difesa personale. Nessun eletto del MoVimento la voterà. Nessuno! Anche perché più sicurezza non vuol dire certo più armi in strada, al contrario. Andiamo avanti col contratto di governo, rispettando la volontà dei cittadini". Poi aggiunge: ""Se mai un giorno avrò la fortuna di avere un figlio, voglio che vada a scuola sereno e tranquillo, che da adolescente passi il tempo a studiare e a viversi la vita, non che trovi il modo di comprarsi facilmente una pistola. Abbiamo fin troppi problemi da risolvere in questo Paese, non aggiungiamone altri. Pensiamo alle imprese e a creare nuovi posti di lavoro, piuttosto. L'Italia ha bisogno di questo, di più opportunità per i giovani, di più facilitazioni per chi vuole fare figli, di più sostegno alle famiglie, non di più armi".
Insomma, l'accesso alle armi deve restare com'è ora. Un punto su cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte appoggia Di Maio. "Non è obiettivo del Governo incentivare la vendita della armi. Se ci saranno iniziative saranno parlamentari, non governative", ha dichiarato arrivando ad Assisi ha appoggiato il vicepremier
Ma dopo qualche ora Matteo Salvini frena la polemica: non ci sarà nessun provvedimento per favorire la circolazione delle armi. "Non voglio in giro neanche mezza arma in più", ha dichiarato il vicepremier. E poi riprende l'omologo: "Di Maio si occupi e preoccupi di quello che arriva in Parlamento, non arriverà nessuna proposta per la maggior diffusione delle armi".
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