PoliticaPresse, de Magistris: “Vorrei costruire un’alternativa dal basso per governare il Paese”

Il sindaco di Napoli risponde alle domande del direttore Vittorio Oreggia e di Dario Borriello

"Proverò a mettere insieme un campo tanti elettori che hanno sperato di costruire una alternativa con altri partiti. Anche gli elettori del M5s, delusi nella speranza che avevano di cambiamento e di freschezza". Luigi de Magistris è il nuovo ospite del forum PoliticaPresse. Il sindaco di Napoli, rispondendo alle domande del direttore Vittorio Oreggia e di Dario Borriello, non nasconde di puntare al governo: "Mi appassiona mettere in campo una esperienza per cambiare e governare il Paese. Vorrei costruire una alternativa dal basso. Se bisogna andare a Montecitorio, a Palazzo Madama? Si anche andare a Palazzo Chigi. E aprire le finestre per fare uscire il puzzo del compromesso morale ed entrare il profumo di libertà"

Dopo Maurizio Martina (Pd), il sottosegretario Vito Crimi (M5s), la vicepresidente della Camera Mara Carfagna (Fi), il senatore Matteo Richetti (Pd), la sottosegretaria al Mef Laura Castelli (M5s) il deputato e candidato alle primarie Francesco Boccia (Pd), il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio, l'ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calendala leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, il senatore espulso dal M5s Gregorio De Falco e il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, PoliticaPresse riapre le porte della redazione con gli uomini e le donne della politica italiana.

L'intervista a de Magistris è stata trasmessa in diretta sul sito e sulla pagina Facebook di LaPresse. Ecco il contenuto:

Tav – Il governo tiene? "È una campagna elettorale senza fine, il governo non cade. I 5 stelle sono attaccati alla poltrona. Anche sulla Tav il M5s deve far vedere che non cede. Ma la Tav non la fermeranno. Io sono no Tav non per pregiudizio, ma è un'opera che sventra le montagne e chissà quando farà risparmiare 50 minuti di temo a chi viaggia. Il governo però non cade e vanno a avanti".

Autonomia – "Io punterei sull'Italia dei Comuni. Le regioni sono enti di programmazione che tendono sempre di più a gestire. Si potrebbero ipotizzare regioni più grandi, ma rafforzerei le città. Si dovrebbero i soldi della programmazione ai sindaci, ma in Italia questa cosa non la vogliono fare. La mia idea è puntare sulle città". E si rivolge alla Lega: "Sulla autonomia lancio una sfida alla Lega, perché io credo nell'autonomia. E perché credo nella autonomia, non mi convince l'autonomia leghista. Perché nel contratto c'è la autonomia differenziata delle Regioni, con cui non si da' forza ai popoli, alla gente, ai diritti, alle città (l'Italia, è l'Italia dei comuni) ma alle Regioni. Non generalizzo, ma le Regioni sono sprattutto, non sempre dei carrozzoni dove la politica è fortissima. Si danno risorse a un ceto politico che non le userà per emancipare i popoli. Io vorrei un confronto laico aperto a tutto il Paese. L'Italia può ripartire valorizzando tutte le autonomie, a cominciarte da subito. Noi abbiamo fatto una delibera 'Napoli città autonoma' e stiamo andando in quella direzione. Alla Lega dico che siamo disponibili da Napoli ad aprire un confronto per vedere quale è la autonomia che da' di più ai popoli. Ma bisogna valorizzare tutte le autonomie, non solo Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, altrimenti si spezza l'Italia"

Legittima difesa –  "Sulla legittima difesa mi pongo male. Lo Stato ha il dovere di garantire sicurezza, prevenzione e, attraverso la magistratura, processi in tempi rapidi. Se lo Stato arretra e dice 'per sentirvi più sicuri armatevi di più', così arrivi a rischio di un conflitto per le strade della città. È una sconfitta dello Stato".

Migranti – "A Napoli non c'è il fuoco del razzismo, ma non bisogna sottovalutare il vento che spira. La differenza fra me e Salvini è che lui vuole costruire il consenso sul rancore, sull'odio, sul razzismo e sul bullismo politico. Noi, invece, vogliamo costruire su coesione e fratellanza. Non significa che le città possono accogliere tutti, ma i sindaci sono in prima linea. E' facile fare una legge e non dare diritti ai migranti, ma noi sindaci li vediamo. E' necessario distribuire le persone su tutto il territorio europeo, proporzionalmente in base agli abitanti. E poi non bisogna mettere le persone tutte nello stesso posto, se no crei una bomba sociale. Se ci fosse un modello di integrazione, allora non ci sarebbe più propaganda". 

Napoli – "Io ascolto quello che mi dicono i turisti. Sono molto sensibile e attento. In tantissimi mi fanno i complimenti per la sicurezza. Ora Napoli ha gli stessi problemi che hanno Roma e Milano, abbiamo poche forze di polizia rispetto alle esigenze. Ma chi sta sul campo riesce a dare il senso di una città sicura", nonostante "la propaganda mediatica che non sempre ci ha aiutato". 

Campania – L'idea di candidarmi in Regione alle prossime regionali in Campania? "Ci penserò davvero, la decisione finale la prenderò questa estate. Ma è una idea concreta che io mi possa candidare a presidente della Regione Campania".

Governo – "Di Maio ha fatto un capolavoro politico. Ha fatto diventare Salvini capo del governo. Ha trasformato una persona vecchia in politica come un uomo nuovo. Ha fatto arrivare Salvini al 30%. Di Maio sembra la spalla politica di Salvini. E' un capolavoro: Di Maio passerà alla storia per questo.Mi dispiace perché da meridionale ho visto quanti elettori al sud hanno dato un voto per il cambiamento e si sono trovati con un M5S che non solo si allea, ma fa un contratto con il leader più antimeridionale della storia d'Italia, cioè Matteo Salvini. Anche se oggi, presentandosi come leader nazionale, Salvini non ce l'ha più coi meridionali, ma con quelli con la pelle scura".

M5s – Di Battista rappresenta il nuovo o il vecchio?. E Renzi? "Di Battista poteva esserlo il nuovo e non lo è. Renzi ha bruciato un consenso incredibile". Cosi il sindaco di Napoli Luigi De Magistris al Forum #PoliticaPresse, sollecitato a fare una valutazione su alcuni protagonisti della politica italiana. Fico? "I 5 stelle dovrebbero avere posizioni piu nette e coerenti. E non penso che Fico si smarchera' politicamente da Di Maio"

Pd – "Zingaretti è un uomo d'apparato, circondato dall'apparrato. Se pensa di rappresentare il cambiamento senza cambiare nulla sarà una occasione persa, se avrà la forza di cambiare potrebbe essere un interlocutore politico e istituzionale". 

Caso giudiziario dei genitori Renzi e magistartura – "La giustizia farà il suo corso. Io dal punto di vista umano, non farò mai lo sciacallo politico, a volte la giustizia è un po' lenta".

Saviano – "Non sono appassionato di Gomorra e della Paranza dei bambini, però io non discuto l'opere d'arte. Saviano non ho mai mancato di difenderlo quando è stato ingiustamente attaccato. Ma noi critichiamo la narrazione che fa, non tanto nel film, ma della città. Lui non racconta mai il bene, nel suo racconto Napoli è solo inferno e male. Noi vogliamo che si parli del male perchè lo viviamo ogni giorno per estirparlo, ma perché non parla mai del bene? Se parli solo del male chi gode è soprattutto il delinquente. Alcuni napoletani mi avevano chiesto di non autorizzare le riprese, ma io ho detto non se ne parla. Però Saviano sbaglia nella narrazione unilaterale della città. Lui non è napoletano e non conosce Napoli. In questi 8 anni Napoli è cambiata ed è intellettualmente disonesto dire che non cambia mai niente".

Lo stadio San Paolo – "Lo stadio? Stiamo facendo i lavori con i soldi ottenuti per le Universiadi. Questa settimana si firma il contratto anche per i seggiolini nuovi, abbiamo fatto i bagni, si sta lavorando agli spogliatoi già fatti. Per luglio avremo l'impianto fortemente ristrutturato, poi nei prossimi mesi i lavori finiranno. La scelta di non fare uno stadio nuovo è stata soprattutto di De Laurentiis, otto anni fa decise che voleva mantenere il San Paolo. Useremo un bel po' di soldi pubblici, siamo sui 40 milioni di euro, è l'unico caso in Italia in cui i fondi per la ristrutturazione sono esclusivamente soldi pubblici. Tra il comune e la società i rapporti vanno avanti, lavoriamo perché migliorino sempre. Non sono rapporti ottimali ma vanno molto in base all'umore, non certo nostro. Ultimamente i rapporti sono migliorati. Abbiamo l'accordo per la convenzione per lo stadio, il clima è migliorato e questo serve anche a rendere la squadra più forte". 

Il Napoli, Sarri e Ancelotti – "Quest'anno purtroppo anche i due punti di riferimento dell'epoca Sarri, Insigne e Mertens, non stanno giocando come gli altri anni. Io sono legatissimo al sarrismo, non sono nostalgico ma Maurizio ce l'ho nel cuore. Diamo tempo ad Ancelotti, a Napoli non è mai facile. Per l'Europa League ce la possiamo giocare fino in fondo. Certo, quest'anno il campionato è brutto, non solo perché stiamo a una distanza enorme dalla Juventus. Ma anche le altre, Milan, Inter e Roma, non vanno fortissimo. La storia che io sarei un tifoso dell'Inter? Sono tifoso del Napoli, ho sangue azzurro. Mio padre era tifosissimo dell'Inter di Herrera, ha fatto per tre anni il magistrato a Milano. Da piccoli io e mio fratello abbiamo vissuto quella stagione. Fino ai 12-13 anni sono stato tifoso nerazzurro, ma a Napoli non puoi essere tifoso dell'Inter… Dall'84' al '90 ho frequentato gli stadi, nel periodo di Maradona. Poi preso dalla magistratura sono stato un tifoso da tv e radio. Da sindaco ho ripreso a frequentare lo stadio".

Champions – "Chi tiferò tra Juventus e Atletico? Non riesco a tifare Juve, come si fa? Non provo quei sentimenti, non sono rancoroso, ma non riesco a tifare Juve, il napoletano non ce la fa. Ho mille difetti, uno di questi è che non riesco a tifare Juve".