Tav, Ue lancia monito: “Stop ha costi altissimi”. E rilancia: “Finanziamo il 50%”

Per Italia e Francia si tratterebbe di uno 'sconto' di mezzo miliardo di euro

Nel giorno della bocciatura della manovra economica italiana, l'Europa manda anche un altro messaggio al governo: un eventuale stop al Tav avrebbe un "costo significativo". Un ennesimo monito alla parte pentastellata dell'esecutivo che più volte ha ribadito la sua contrarietà alla realizzazione dell'opera, mentre il vicepremier leghista Matteo Salvini ribadisce in modo sibillino che "l'Italia ha bisogno di muoversi di più e non di meno, meglio più in fretta".

Per la nuova coordinatrice europea del Corridoio mediterraneo, Iveta Radicova, un blocco dei lavori della Torino-Lione sarebbe "il peggiore scenario che si possa immaginare". Il costo di una simile scelta, ha detto l'ex premier slovacca in visita al cantiere di Saint-Martin-La-Porte in territorio francese, "sarebbe altissimo e non credo che i fondi Ue potrebbero coprirlo". Ma, d'altra parte, visto che le ripercussioni si avrebbero sull'Europa intera, l'Ue si è detta pronta a portare dal 40 al 50 per cento il contributo per la costruzione dei cinque tunnel alpini internazionali. Tradotto, per Italia e Francia si tratterebbe di uno 'sconto' di mezzo miliardo di euro: Bruxelles si farebbe carico così di 4,3 miliardi, mentre la spesa per Roma scenderebbe da 2,98 a 2,48 miliardi di euro. "La coordinatrice si è lanciata in sconti da black friday", ironizza il movimento No Tav, che sta organizzando il corteo dell'8 dicembre a Torino.

Certo la stessa Europa, che ha concesso del tempo al governo giallo-verde, adesso prova a stringere e Radicova spiega che le scelte sul Tav devono essere fatte "insieme da Italia, Francia e Ue", che sono i tre partner coinvolti. Perché "senza uno dei tre" non può essere fatta. La tempistica dettata dalla coordinatrice Ue è chiara: i bandi italiani degli appalti devono essere lanciati entro dicembre.

Accompagnata dal direttore generale di Telt, Mario Virano, Radicova è entrata nella galleria di Saint-Martin-La-Porte, dove la talpa Federica ha superato il 60% dello scavo di 9 km nell'asse e nel diametro del tunnel di base del Moncenisio. La sezione transfrontaliera della Torino-Lione è lunga 65 km, che collegano la francese Saint-Jean-De-Maurienne con Susa. Il cosiddetto tunnel di base misura 57,5 km di cui 5,5 già scavati. "Attualmente nel cantiere sono al lavoro 450 operai, in gran parte provenienti dal territorio, impegnati 24 ore al giorno, sette giorni su sette", informa Telt.
Nella delegazione di visita anche le donne manager promotrici del comitato 'Sì, Torino va avanti', le cosiddette 'madamine' torinesi che hanno portato in piazza 40mila persone. "Noi andiamo avanti, siamo molto contente di averlo visto e lo racconteremo", promettono.

Ora il prossimo appuntamento per il popolo del 'sì' è il 28 novembre a Genova, dove si riuniranno le associazioni di categoria di Liguria, Lombardia e Piemonte in difesa delle grandi opere. E poi il 3 dicembre a Torino, quando i vertici nazionali di tutte le categorie produttive discuteranno di infrastrutture, con particolare riguardo al Tav.