Va avanti in aula alla Camera il dibattito sul ddl Anticcoruzione. Per oggi pomeriggio è previsto il voto finale. Il provvedimento passerà con dentro l'emendamento sul peculato che ha fatto esplodere uno scontro durissimo tra Lega e M5S. Questa volta hanno avuto la meglio i pentastellati. Salvini ha fatto marcia indietro, ha detto che "sono gli inconvnienti del voto segreto, se stesse a me lo eliminerei" e i due partiti di governo si sono accordati per una terza lettura al Senato dove l'emendamento di Catello Vitiello (ex M5S, espulso perché in odore di massoneria e passato al Gruppo Misto all'inizio della legislatura) verrà cancellato.
In sostanza, l'emendamento stabiliva che non ci fosse peculato (ma semplice abuso d'ufficio) nel caso in cui il pubblico ufficiale o il politico coinvolto avesse avuto titolo a maneggiare il denaro in base a un regolamento. In sostanza, se il politico si tiene dei soldi che gli sono stati affidati ai sensi di una norma (legge o regolamento), il reato non è più peculato (più grave) ma semplice abuso d'ufficio. La norma ha sollevato le fierissime proteste di Luigi Di Maio, c'è stato un vertice con Conte e Salvini (che si sarebbe scusato) e tutto è tornato a posto con l'impegno, appunto, a cancellare l'emendamento con un terzo passaggio al Senato e ad anticipare, addirittura l'approvazione definitiva del dl anticorruzione entro la fine dell'anno.
Questa mattina, però, nelle more della discussione, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti è stato avvicinato in Transatlantico dai giornalisti in quanto "sospettato numero uno" di aver dato il via libera al voto favorevole della Lega sull'emendamento Vitiello: "Eh, vabbè finisco sempre in mezzo io perché sanno che non me la prendo. Ma figuriamoci se con tutto quello che c'è da fare mi metto qui a far scoppiare la crisi…".ha risposto Giorgetti,
Più dura la replica del M5S per bocca del capogruppo al Senato, Stefano Patuanelli: "Secondo diversi quotidiani di oggi il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio e il Movimento 5 Stelle avrebbero incolpato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti per quanto accaduto martedì sera sul Ddl Anticorruzione alla Camera. Ancora una volta siamo costretti a smentire categoricamente ricostruzioni e retroscena fantasiosi, che ci attribuiscono cose false. Quello che dovevamo dire su quel voto a scrutinio segreto lo abbiamo detto ieri, come sempre pubblicamente e con chiarezza, a partire dalle parole di Luigi Di Maio. Il resto è frutto di atteggiamenti e strategie di alcune testate giornalistiche che conosciamo bene e che servono solo a screditare il nostro lavoro". E lo stesso Di Maio prende posizione su Giorgetti: "Smentisco categoricamente le accuse M5S a Giorgetti. In questo momento il sottosegretario Giorgetti è nell'occhio del ciclone, forse perché sta dando fastidio a Malagò e al Coni".

