Il premier alla Camera: "Prepariamo una risposta articolata". La speranza che la Procedura prenda tempi lunghi "In modo che la manovra economica possa produrre i suoi effetti sulla crescita". La repliche di Padoan (Pd) e Brunetta (Fi)

Il governo preparerà una replica "articolata e esaustiva" per spiegare alla Ue che l'Italia non accoglie le raccomandazioni di Bruxelles "perché non compatibili con lo Stato della nostra economia e con l'impostazione della nostra politica economica più improntato alla crescita che all'Austerità". Il premier Giuseppe Conte spiega così la posizione dell'Italia durante la sua informativa alla Camera sulla manovra di bilancio. Ma Conte ritiene anche che sarà necessario chiedere a Bruxelles "tempi molto distesi" nell'avviare l'eventuale procedura d'infrazione contro il nostro Paese sperando che, nel frattempo "la manovra economica riesca a produrre i suoi effetti sulla crescita e grazie a questo ridurre il debito pubblico". E, infine, dice il premier, il governo è aperto "alla possibile rimodulazione di alcuni interventi previsti dalla legge di bilancio, se dal confronto parlamentare dovessero emergere indicazioni che possano accrescere gli effetti positivi delle misure proposte sulla crescita, senza alterarne la ratio e i contenuti".

Padoan (Pd) – Una risposta articolata, dunque, in parte ferma sulle posizioni di partenza del governo, in parte speranzosa che i tempi lunghi della prassi che porterà alla procedura d'infrazione giochino a favore dei nostri conti pubblici e, in parte, aperta al confronto in Parlamento. Una risposta che, però, ha sollevato la dura replica dell'ex ministro dell'Economia dei governi Renzi e Gentiloni, Pier Carlo Padoan che ha detto replicando in aula a Conte: "Abbiamo chiesto di riferire su un fatto di cui lei non ha nemmeno parlato. Ovvero la messa in infrazione per debito". E poi: "Questa è una manovra restrittiva, vi state danneggiando da soli e state danneggiando il Paese".

Brunetta (FI) – Poco dopo ha parlato anche il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta: "Cambi la manovra. Non ci porti nel baratro. E da questa parte del Parlamento avrà consenso. Cambi la manovra, salvi l'Italia, se lei invece andrà in Europa con le battutine su Babbo Natale non cadrà solo il vostro governo ma il Paese. No al linguaggio burocratese, no all'Azzeccagarbugli, non so se si rende conto che ci porta nel baratro. Sorride? Sorrida pure, vuol dire che Crozza avrà un'imitazione in più". 

Ed ecco gli altri punti toccati dal Premier nella sua informativa.

Le raccomandazioni – "Spiegheremo – ha detto Conte – che non abbiamo raccolto le raccomandazioni" sulla riduzione del deficit perché la divergenza riguarda i numeri di finanza pubblica confidiamo che l'Ecofin voglia valutare con attenzione le nostre motivazioni". "Tra le linee di indirizzo che porremo alla base della nostra risposta all'Ue ribadiremo e puntualizzeremo gli effetti della manovra sulla crescita".

Le riforme – Le politiche e le riforme del governo italiano sono "perfettamente in linea con le raccomandazioni". Il premier ha citato gli investimenti, le dismissioni, la semplificazione, la riforma dell'insolvenza e l'inserimento in manovra di un attento monitoraggio costante sugli effetti della stessa.

Investimenti – Poi Conte ha spiegato alcun linee sulle quali si baserà la risposta a Bruxelles: "Sugli investimenti ricordo che il Governo sta per adottare in via definitiva il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ripartisce le risorse, pari ad un ammontare di circa 36 miliardi, del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese". "Sono sufficienti poco più di 900 milioni per garantire la messa in opera di infrastrutture del valore di quasi 2 miliardi di euro. L'effetto sull'economia di questi interventi sarebbe immediato. Tra questi interventi, assumono una priorità assoluta quelli contro il dissesto idrogeologico. Le spese per questi interventi dovranno essere considerate nel quadro delle regole di flessibilità, già previste dalla normativa europea"

Il debito –  Conte è tornato sull'idea di raccogliere un punto di Pil (circa 19 miliardi) attraverso la dismissione di assest non strategici (patrimonio immobiliare e azioni): "Ribadiremo che il Governo ha già messo in campo azioni finalizzate a favorire una rapida discesa del debito, attraverso la dismissione di *assets* non strategici già nel 2019, per un valore pari a circa l'1% del PIL". Resta però il fatto che anche lui non ha spiegato cosa venderebbe, come, a chi e per quale realistico ammontare. 

Lavoro – "Abbiamo accolto con molto favore – ha detto Conte –  le raccomandazioni in tema di politiche attive del lavoro, puntando in concreto alla modernizzazione dei centri per l'impiego, cardine di ogni credibile strategia per il reinserimento delle persone nel circuito produttivo, cui abbiamo destinato risorse per un miliardo di euro nel 2019."

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