Il vicepremier, a poche poche ore dall'opinione della commissione che, salvo sorprese, dovrebbe bocciarla, lancia l'ennesimo messaggio a Bruxelles
Con l'Ue "non deve essere un muro di gomma". Il vicepremier Luigi Di Maio, a poche poche ore dall'opinione della commissione che, salvo sorprese, dovrebbe bocciare la manovra italiana, lancia l'ennesimo messaggio a . "Se si apre un dialogo con noi, una soluzione, che non preveda l'eliminazione delle misure previste nella legge di bilancio, la troviamo", assicura il leader pentastellato. Ma "se la linea europea è: facciamo pagare all'Italia perché ha osato superare dei margini per aiutare gli italiani, allora io vado avanti. Il governo è compatto". Anche Matteo Salvini assicura disponibilità al dialogo ma ribadisce: la manovra va bene così com'è e "se tutti l'analizzeranno senza pregiudizi lo spread non può che scendere e sono convinto che così sarà". A meno che, affonda, "non ci sia qualcuno che giochi alla speculazione, e questo come governo non lo permetteremo".
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria lo ha ribadito lunedì all'Eurogruppo, il premier Giuseppe Conte lo ha detto al telefono a Jean Claude Juncker e glielo ripeterà sabato sera, quando sarà da lui a cena prima del meeting a Bruxelles: quella del governo gialloverde non è la ricetta per sfasciare i conti ma per raggiungere l'obiettivo con un percorso diverso. Percorso però che al momento si discosta da quanto previsto dal patto di stabilità, con l'aggravante che le previsioni dell'esecutivo sono sembrate decisamente troppo ottimistiche. Il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno non ha lasciato molte speranze: la risposta dell'Italia all'Ue sulla manovra "non ha migliorato la situazione in termini di costi di rifinanziamento del debito, lo vediamo ogni giorno sui mercati, e questo significa che non ha disperso i timori sulla strategia di bilancio". Certo Roma ha tutto il diritto di affrontare "il problema di una crescita lenta e questioni sociali complesse", ma questo va fatto "senza mettere a repentaglio la traiettoria del consolidamento dei conti".
Insomma, alternative ce ne sono ma "devono adattarsi" alle norme comuni. "Il nostro obiettivo – dice Di Maio – è sempre di ridurre il debito pubblico ma con una ricetta differente e ambiziosa, in controtendenza rispetto ad altri paesi europei ma seguita da altri paesi" negli anni passati. Difficile però che dall'Ue lascino correre, soprattutto dopo il pressing degli stati membri, con in testa Austria, Olanda e Francia. E dunque il dialogo diventa sempre più fondamentale. Conte e Tria, riconosce il leader M5s, stanno facendo "un ottimo lavoro di mediazione". E alla fine "spero che la procedura di infrazione non arrivi", insiste. Se arrivasse comunque si tratta di un processo lungo, ricco di passaggi formali che richiedono giorni, settimane, mesi. Rispettarli tutti, nel dialogo più collaborativo possibile con Bruxelles, significa distendere il clima e guadagnare tempo.