Manovra, Salvini e Di Maio separati da Conte: attesa la risposta all’Ue

 Il governo italiano deve rispondere alla Commissione Europea sui rilievi critici in merito al bilancio italiano e alla manovra economica ad esso collegata

A poche ore dall'invio a Bruxelles della lettera con cui il governo dovrà rispondere ai rilievi dell'Unione europea sulla manovra – dopo che dalla commissione è arrivata l'esplicita richiesta di modificarl – la situazione è tutt'altro che definita. La linea proposta dal ministro dell'Economia Giovanni Tria, che proponeva di rivedere un minimo le stime del Pil, non pare abbia trovato l'appoggio dei principali azionisti di governo, del M5s in particolare.

E la manovra è diventata, o forse è tornata, nuovo terreno di scontro tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Vanno tirate le somme e definita la linea di risposta a Bruxelles, anche se ormai sembra prevalere la difesa dell'impostazione della manovra, senza alcun ritocco come invece chiedeva Tria che sperava di riuscire a tendere una mano all'Ue. "La difenderò come un rugbista in mischia", ha assicurato Salvini. Che ha ribadito: "Modifiche alla manovra? Chiedete a Tria. Per quello che mi riguarda i fondamentali non si toccano". Se poi, è il ragionamento, "si vuole spostare 'ics' sugli investimenti dalla spesa corrente per carità di Dio parliamone, ma la manovra non cambia solo perché Bruxelles manda letterine".

Ieri, tutte le audizioni tecniche (dalla Corte dei Conti all'Istat, dall Ufficio Parlamentare bilancio alla Confindustria) hanno lanciato l'allarme: i conti non tornano e ci vorrebbe una maxicrescita nel 2019 (auspicabile ma non prevedibile) per far restare il rapporto deficit/Pil nel 2,4% che già la Ue considera troppo.