Tutto rimandato a martedì mattina entro le 10. La partita delle nomine della Rai non si è affatto chiusa, anzi, sembrerebbe complicarsi. I membri del Consiglio di amministrazione di Viale Mazzini aspettavano i curricula dei nuovi direttori di Tg e Reti entro il pomeriggio di lunedì, a 48 ore dalla riunione convocata per mercoledì, ma l'attesa è stata vana.
L'accordo tra i due leader del governo giallo-verde, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, è evidente, non è stato trovato ed è sempre più probabile che, mancando una linea politica, sia proprio l'amministratore delegato, Fabrizio Salini, a dover sciogliere i vari nodi che si sono intrecciati nelle dirigenze di 'mamma Rai'. L'aspetto più spinoso della questione resta il telegiornale della rete ammiraglia, con una serie di veti lanciati dalla Lega sui nomi proposti da M5S.
Prima il 'no' di Federica Sciarelli, proposta dai pentastellati e gradita anche al Carroccio, poi il nome di Giuseppina Paterniti, tacciata dai leghisti come troppo europeista, quindi non adatta alla carica. Salini sarebbe pronto, quindi, a giocarsi la carta dell'esterno, quella di cui tanto si parla nei corridoi di viale Mazzini. Francesco Piccinini, attuale direttore di Fanpage.it, giornale online con sede a Napoli, potrebbe essere il nome per uscire dallo stallo, ma incontrerebbe non poche contrarietà dentro e fuori l'azienda. Per lui ci sarebbe un contratto di tre anni, come prevede la legge, con tetto allo stipendio di 240mila euro l'anno.
Con l'incertezza per il Tg1 a cascata si potrebbero rimescolare anche le carte per le altri reti e telegiornali. Il Tg2 torna a essere conteso tra Gennaro Sangiuliano e Giuseppe Carboni, mentre per il Tg3 Luca Mazzà potrebbe vedersela con Federica Sciarelli. Anche le Reti traballano, con Marcello Ciannamea all'Uno, qualora si confermasse un uomo M5S al telegiornale, lo stesso vale per Maria Pia Ammirati candidata a RaiDue, che nel gioco delle alternanze tra giallo e verdi potrebbe anche vedersi destinata ad altra Rete. Per il Tre quasi certa la la riconferma di Stefano Colletta, già in rete, che avrebbe fatto bene. Altro tasto dolente è Rainews24. Simona Sala, quirinalista e giornalista politica, è sempre in pole, anche se i leghisti vorrebbero un profilo più distaccato dal Quirinale. La deadline resta comunque quella di martedì alle 10, con i consiglieri pronti ad esaminare i profili e l'Usigrai già pronta a dare battaglia nel caso venga proposto un nome per il Tg1 non in organico Rai.

