Approvato il decreto nella sua stesura definitiva

Luigi Di Maio sul decreto fiscale porta a casa la vittoria. Dopo una settimana di 'fuoco', con uno scambio al vetriolo di accuse con il collega di governo Matteo Salvini, il decreto legge fiscale subisce una seconda revisione e approvazione in Consiglio dei ministri. L'accordo politico viene raggiunto dopo oltre due ore di riunione a palazzo Chigi con i titolari dei dicasteri e dopo circa un'ora di vertice a tre tra Conte, Di Maio e Salvini. Confermata anche la percentuale del 2,4 per cento del rapporto Defict-Pil.

È pace fatta insomma, certificata con la conferenza stampa dei tre maggiori azionisti di governo e con tanto di foto 'famiglia' al termine. Approvato quindi lo stralcio del cosiddetto condono penale e via lo scudo fiscale per il rientro dei capitali dall'estero. Sono questi i punti che il capo politico dei 5Stelle aveva messo sul tavolo già in mattina e su cui poi nelle ore successive del confronto non è arrestato di un millimetro.

Il decreto è stato quindi riscritto, solo per quanto riguarda l'articolo 9, che lo stesso premier definisce "un ravvedimento operoso" ribadendone così "le coordinate originarie". Conte parla infatti di "pieno accordo" su quella dichiarazione integrativa che "riguarda il 30% in più di quanto già dichiarato con il tetto di 100mila per anno d'imposta". No quindi a "scudi di sorta all'estero o a impunibilità".

Risultato raggiunto quindi per Di Maio che se ne prende ovviamente i meriti: "Grazie a questo decreto nasce oggi uno Stato amico che aiuterà la parte più debole dei contribuenti. E' stato un pomeriggio di lavoro proficuo". Il titolare del Mise infatti sottolinea come con questa nuova stesura "abbiamo ribadito all'unanimità in Cdm che non c'è alcuna volontà di favorire chi ha capitali all'estero". "Finalmente si chiudono due o tre giorni surreali" commenta Salvini ribadendo che "nessuno aveva intenzione di scudare e regalare".

L'immagine che si vuole dare, soprattutto all'estero e ai mercati, è di un governo compatto che si impegna, dice il leader della Lega, "in sede di conversione di decreto a trovare spazio per il saldo e lo stralcio fiscale delle cartelle di Equitalia". Si tratta di persone in difficoltà, aggiunge, che "sono alcuni milioni di italiani ostaggio di Equitalia". Il testo ora dovrà passare la bollinatura dell'avvocatura dello Stato che, secondo fonti della maggioranza, dovrebbe avvenire lunedì per poi essere trasferito al Quirinale per la firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L'attenzione sarà massima ovviamente, anche se la maggioranza è certa che entro martedì il dl potra essere pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il provvedimento accompagnerà al Colle la legge di Bilancio, che in realtà doveva essere trasmessa al Parlamento già il 20 ottobre.

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