Per il commissario europeo per gli Affari economici è necessario tenere i conti in ordine per il bene dell'intera Unione. E sarebbe "felice" di incontrare i due vicepremier

Nessun giochino politico, nessuna scommessa contro l'Italia quale capro espiatorio. Solo la necessità di tenere i conti in ordine per il bene dell'intera Unione, non solo del singolo Stato. Il commissario europeo per gli Affari economici, Pierre Moscovici, chiude la sua missione a Roma spiegando che sono queste le ragioni la manovra deve essere rivista. Ed essa, per Bruxelles, va rivista non sui singoli provvedimenti, su cui Moscovici non vuole metter naso, perché reddito di cittadinanza o riforma delle pensioni sono prerogativa dell'esecutivo italiano, a patto però che rispettino i conti pubblici.

I problemi sono più "macro", e riguardano tre grandi questioni: ampiezza del deficit, sostenibilità del debito, crescita futura. È su questi punti che il dialogo deve proseguire senza pregiudizi, nel tentativo di capirsi e trovare un accordo. Il responsabile europeo, che in passato ha avuto diversi scontri verbali con i due vicepremier, stavolta tiene un tono più cauto: sottolinea che "l'Italia è trattata come tutti gli Stati membri", e che "non ci sono giochi politici o pensieri reconditi". La Commissione, con Moscovici in prima linea, professano simpatia per l'Italia, definita "meraviglioso Paese fondatore dell'Europa". Il commissario sottolinea che il collegio di Bruxelles "sarà sempre imparziale, non sarà mai contro l'Italia", e anche se possono esserci tensioni con il governo, "sarà sempre a fianco del popolo italiano".

Un'eventuale uscita del nostro Paese dall'Euro "non avrebbe alcun senso", scandisce il commissario, sottolineando che i cittadini italiani, secondo un recente sondaggio di eurobarometro, sono oltre del 60% a favore della moneta unica. Da parte della Commissione europea, circa possibili procedure di infrazione contro l'Italia, "dico e ripeto che non è ancora stata presa alcuna decisione – rimarca l'ex ministro francese – Prima deve arrivare una risposta di Tria". La cifra del 2,4% di rapporto deficit/Pil, su cui tanto si è discusso, "non era nella lettera e non è il punto principale, per noi sono fondamentali tre punti: il deficit strutturale, la sostenibilità del debito, le previsioni di crescita. È su questo che aspettiamo le risposte di Giovanni Tria. Sono risposte importanti non tanto per la Commissione, ma per i cittadini italiani".

Per quanto riguarda le prossime elezioni per il Parlamento europeo, e sulla possibilità di non candidarsi con i socialisti, magari aiutando il partito di Emmanuel Macron di 'En Marche', Moscovici risponde che "il mio voto sarà libero, io resto socialdemocratico. Sono un filoeuropeo, un europeo, continuerò a credere questo".

Sui vicepremier Di Maio e Salvini, poi, il commissario dice che, in un'occasione diversa, senza la giacca di responsabilel' arrivato da Bruxelles, sarebbe "felice" di incontrarli. "Non so se il dialogo sarebbe costruttivo ma sicuramente sarebbe amichevole e interessante – sottolinea con una punta di ironia -. Parlarsi è sempre interessante, il dialogo è sempre utile e li vedrei volentieri". 

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