E sul reddito di cittadinanza caro ai pentastellati ha detto: "Vogliamo realizzarlo in una prospettiva di sviluppo sociale"
Mentre si avvicina la scadenza, entro la mezzanotte di lunedì, per l'invio del documento programmatico di bilancio all'Ue, i due azionisti dell'esecutivo gialloverde trattano a oltranza sui punti cardine della politica economica del governo. I nodi su come modulare pace fiscale, reddito di cittadinanza, flat tax e riforma delle pensioni contrappongono M5S e Lega, impegnati a cercare di far partire quanto prima e trovare le connesse coperture per i rispettivi cavalli di battaglia, e il premier Giuseppe Conte a favor di telecamere si mostra ottimista sulla possibilità di arrivare a una sintesi.
"Dobbiamo trovarla assolutamente, se no non potremmo definire e poi deliberare tutti questi provvedimenti importanti, sia per quanto riguarda il decreto fiscale che il disegno di legge sul bilancio", rassicura da un palco non casuale, la Scuola di formazione politica del Carroccio a Milano. E sempre poco casualmente grande spazio dedica al reddito di cittadinanza caro ai 5 Stelle: "Mi rendo conto che può essere percepito con qualche preoccupazione – ammette il premier -, come un sussidio assistenziale a chi sta a casa, ma chi sta a casa vuole un lavoro. Anche questo strumento, che può apparire a non alta redditività, vogliamo realizzarlo in una prospettiva di sviluppo sociale, affinchè si crei un meccanismo di qualificazione delle persone che hanno perso il lavoro, per quelle che non lo hanno. Intesa in questi termini , la misura dipende da come la realizzeremo, da questo saremo giudicati".
Il messaggio è per tutti, alleati del Carroccio in primis, neanche tanto velatamente poco entusiasti del reddito di cittadinanza. Per questo il premier, voluto soprattutto dai pentastellati, rimarca che "siamo consapevoli che non è tra le misure di investimento a maggior tasso di redditività, ma dobbiamo bilanciare la redditività con la stabilità sociale, nel complesso quindi è una misura assolutamente necessaria".
Il premier spiega di aver studiato il sistema tedesco, al suo primo incontro con Merkel ha chiesto di approfondire il loro sistema, "faremo tesoro anche di qualche inefficienza che si è realizzata in Germania". Tra le ipotesi c'è come modulare le offerte di lavoro sulla base della distribuzione geografica. Quanto alla riforma fiscale, "non la possiamo attuare tutta in un tratto, interveniamo con la manovra già in maniera significativa, ma sulla pressione dobbiamo lavorare perchè il livello non è ancora soddisfacente". Conte, dopo i richiami dei giorni scorsi di Fmi, Bce e Ue e gli allarmi di spread e Borsa, chiede di poter illustrare i contenuti della manovra, che non è solo contabilità; "quando diciamo crescita può essere una formula, però probabilmente se ci sediamo intorno a un tavolo e vi spieghiamo quali sono gli strumenti con cui stiamo realizzando questa crescita saremo certo più credibili".
Il presidente del Consiglio ha rivelato di aver parlato nei giorni scorsi, tra gli altri, con la cancelliera tedesca Angela Merkel e di aver fissato un bilaterale prima del vertice europeo del 17 e 18 ottobre, e così annuncia di voler fare anche con Macron e gli altri leader. Il leit motiv ripetuto negli ultimi giorni è sempre lo stesso: poter presentare nel dettaglio le misure che l'esecutivo ha in mente. Così l'Ue vedrà che "l'Italia cambia marcia".
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