Il Capo dello Stato ha ricevuto al Quirinale i nuovi membri del Csm. Un discorso sull'indipendenza della Magistratura dalla politica e dall'opinione pubblica prevalente
L'indipendenza della magistratura davanti alle opinioni correnti anche se prevalenti. Il coraggio di lavorare avendo come unico riferimento la legge in vigore, l'indipendenza dei membri togati e dei membri laici del Consiglio Superiore della Magistratura rispetto alle appartenenze di corrente e alle forze politiche che li hanno eletti, il ruolo stesso del Csm a difesa dell'indipendenza della giurisdizione e di chi (i magistrati) la devono applicare. Una piccola lezione di Diritto Costituzionale (con molti e precisi riferimenti alla realtà di queste settimane) impartita ai presenti dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella durante la cerimonia di commiato dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura uscente e di presentazione dei nuovi membri eletti.
Gli effetti della comunicazione – "L'attenzione e la sensibilità agli effetti della comunicazione – ha detto il Capo dello Stato – non significa – come tante volte è stato ricordato – orientare le decisioni giudiziarie secondo le pressioni mediatiche né, tantomeno, pensare di dover difendere pubblicamente le decisioni assunte. La magistratura Infatti non deve rispondere alle opinioni correnti perché è soggetta soltanto alla legge".
Membri togati – Mattarella ha poi parlato ai membri togati del Csm che "non possono e non devono assumere le decisioni secondo logiche di pure appartenenza. Ciò che deve guidare componenti – tutti – è il senso del servizio delle istituzioni così come la prospettiva del servizio al paese. Dal Consiglio Superiore della Magistratura si attende che questo sia l'unico criterio di comportamento".
Csm strumento della Costituzione – Il Capo dello Stato ha parlato anche del ruolo stesso del Csm soprattutto in termini di indipendenza della Magistratura: "Il Csm è lo strumento, previsto dal Costituente, per dare concretezza al principio di indipendenza della giurisdizione principio che costituisce un cardine della nostra democrazia". E ha ricordato la delicatezza del suo stesso ruolo di presidente dell'organismo di autogoverno della Magistratura: "Presiedere il Consiglio Superiore è uno dei compiti al quale, come capo dello Stato, presto maggiore attenzione perché attraverso di esso si realizza la sintesi, individuata dall'Assemblea Costituente per rendere la magistratura è un ordine autonomo e, al contempo, elemento fondamentale dell'assetto democratico della Repubblica".
Membri laici – Sui componenti laici del Csm, Mattarella ha svolto considerazioni simili (a proposito di indipendenza) a quelle ricvolte ai "togati": "I componenti 'laici', secondo quanto prevede lo stesso art. 104 della Costituzione, sono eletti non perché rappresentanti di singoli gruppi politici (di maggioranza o di opposizione) bensì perché, dotati di specifiche particolari professionalità il Parlamento ha affidato loro il compito di conferire al collegio un contributo che ne integri la sensibilità".
La cerimonia – Alla cerimonia erano presenti, oltre al Capo dello Stato e al Vice Presidente del Csm, Giovanni Legnini, hanno partecipato alla cerimonia il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente della Camera, Roberto Fico, il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, il Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, Giovanni Mammone, ed il Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione, Riccardo Fuzio. Successivamente ha avuto luogo la seduta di insediamento del CSM nella nuova composizione.
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