L'annuncio del ministro dell'Interno: "Un piccolo segnale per difendere la famiglia naturale, farò tutto il possibile"
Basta con 'genitore 1' e genitore 2', si torna alle diciture 'madre' e 'padre'. Almeno sui moduli per la richiesta delle carte di identità disponibili sul sito del ministero dell'Interno guidato da Matteo Salvini. Il vicepremier leghista, così come il suo partito, non ha mai fatto mistero della sua contrarietà.
"La settimana scorsa mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell'Interno, sui moduli per la carta d'identità elettronita d'identità elettronica c'erano 'genitore 1' e 'genitore 2'. Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione 'madre' e 'padre'. È una piccola cosa, un piccolo segnale, però è certo che farò tutto quello che è possibile al ministro dell'Interno e che comunque è previsto dalla Costituzione", ha detto in un'intervista al quotidiano cattolico online La Nuova Bussola quotidiana. In verità online si legge ancora 'genitori', come viene fatto notare in rete, ma dal Viminale più tardi confermano: il ministro dell'Interno ha dato disposizione agli uffici del Viminale per cambiare la modulistica per la nuova carta di identità elettronica, con l'obiettivo di ridare dignità alle figure di 'madre' e 'padre'.
Immediate le reazioni. "Questa scelta va nella direzione di discriminare i bambini togliendogli il diritto di avere i documenti che gli spettano per legge", dice il portavoce di Gay Center Fabrizio Marrazzo che lancia un appello al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed al sottosegretario Vincenzo Spadafora e ironizza: "L'attuale dicitura dei moduli è quella di Genitori, senza alcun numero, come si può vedere dal sito del ministero". Festeggia invece il ministro Lorenzo Fontana: "La famiglia, la nostra priorità. Grazie Matteo Salvini!".
"In Italia esistono bambini e bambine con due mamme e due papà, un dato di fatto confermato dalle trascrizioni dei certificati di nascita e dalle sentenze dei tribunali dei minori. La dicitura genitore – spiega Marilena Grassadonia, presidente dell'associazione Famiglie Arcobaleno – è inclusiva, e questa è la cosa fondamentale. Siamo stanchi di proclami e di bugie contro le nostre famiglie e i nostri figli". Da Leu annuncia battaglia Arturo Scotto: "Anni di conquiste sociali e civili non saranno spazzate via dalla propaganda di un troglodita che temporaneamente occupa il Viminale".
Il ministro si difende con un tweet: "Per la sinistra, difendere il concetto di mamma e papà significa essere 'trogloditi'. Allora sono orgoglioso di essere un troglodita!". Ma le politiche per la famiglia di Salvini non si fermano alle diciture su un foglio di carta. Sulle famiglie omossessuali "ci stiamo lavorando, ho chiesto un parere all'avvocatura di Stato, ho dato indicazione ai prefetti di ricorrere. La mia posizione è fermamente contraria". E dunque "Difenderemo la famiglia naturale. Eserciterò tutto il potere possibile", assicura il vicepremier che ribadisce: "Utero in affitto e orrori simili assolutamente no". E spiega che proprio per la diversità di opinioni sul tema della famiglia come su altri con i colleghi di governo pentastellati nella suddivisione del governo, abbiamo scelto il ministero della Famiglia e della disabilità; il ministero dell'Interno, che si occupa anche di discriminazioni e tematiche gender; il ministero dell'Istruzione per dare una chiara impronta alla libertà di educazione e al rispetto di alcuni princìpi. Quindi nei limiti del contratto, rispettando le sensibilità diverse, cerchiamo di tenere alti alcuni princìpi".
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