Lo scontro è iniziato perché il nuovo immobile dove trasferire il palazzo di giustizia sarebbe di proprietà di un privato sospettato di aver prestato denaro alla mafia
E la pena fu il contrappasso della colpa. "Onestà, onestà" gridano le opposizioni al Governo. Ma questa volta nei banchi della maggioranza alla Camera siedono i Cinquestelle e la Lega, mentre a gridare lo slogan grillino sono i deputati democratici. E poi una rissa, gli schiaffi, l'interruzione della seduta, insomma scene da far west. Nel mondo alla rovescia, nato nelle urne il 4 marzo, a ribaltare i ruoli ci pensa il caso o, meglio, la magistratura che indaga sulla proprietà dell'edificio individuato dal ministero della Giustizia per ospitare il tribunale di Bari – ora in una tendopoli -. Le opposizioni chiedono chiarimenti. Pd, LeU, Fi e Fdi vogliono l'intervento in Aula del ministro Bonafede che però non si presenta e risponde via Facebook.
Il capogruppo di Liberi e uguali, Federico Fornaro, chiede perché questo post non sia stato trasmesso a uno dei due sottosegretari presenti in aula: "Avremmo evitato uno sperpero di tempo". Scoppia la bagarre dopo l'intervento del sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi che accusa i deputati: "Ho sentito una serie di inesattezze anche da chi ha fatto parte del governo in precedenza, inesattezze gravi di cui risponderanno in sede penale". Il Pd insorge e urla "dimissioni". Volano gli schiaffi tra parlamentari del Carroccio e di Fratelli d'Italia, viene richiamato Marco Silvestroni. Il Dem Emanuele Fiano interpella il presidente della Camera Roberto Fico e gli chiede un richiamo ufficiale del sottosegretario per la "minaccia" ai parlamentari. Seguono a ruota Paolo Sisto (Fi) e Rampelli (Fdi). Graziano Delrio chiosa: "Umiliato il Parlamento".
È il primo vero scontro tra maggioranza e opposizione, la tensione alle stelle spinge Fico a sospendere la seduta. Alla ripresa dei lavori il presidente della Camera tuona contro Ferraresi: "Questa aula è sempre libera e indipendente di esprimere le proprie opinioni, senza temere alcunché dal punto di vista penale". Fico parla poi di "tumulti" per cui prenderà provvedimenti e qualcuno gli ricorda che se fosse stato il M5S al posto dell'opposizione si sarebbe incatenato davanti a Montecitorio. Dopo qualche ora di pausa, mentre i Cinquestelle festeggiano davanti alla Camera con palloncini e spumante per il taglio dei vitalizi, in aula riprende il dibattito pomeridiano in cui si presenta il Guardasigilli Alfonso Bonafede. Il ministro chiede scusa per il post su Facebook e punge le opposizioni: "Mi aspettavo interventi in merito, ma tant'è". Bonafede punta il dito contro il fatto che la discussione in aula non c'entra con il caso del tribunale di Bari (il decreto riguarda le norme sul giusto processo). E si difende: "La procedura di assegnazione dell'immobile è corretta, ma ho già disposto approfondimenti".
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