Stop all'intitolazione di vie a esponenti del fascismo o persone che hanno manifestato idee antisemite
Stop all'intitolazione di strade di Roma ad esponenti politici con idee riconducibili al disciolto partito fascista o persone che si sono esposte con idee antisemite e razziali. Si basa su questo principio, secondo quanto si apprende, la mozione che verrà presentata dai consiglieri del MoVimento 5 Stelle in assemblea capitolina. Il provvedimento sarà firmato anche dalla sindaca di Roma Virginia Raggi che ieri sera, dopo l'approvazione in Aula di una mozione per l'intitolazione di una strada a Giorgio Almirante, ha sentito i consiglieri di maggioranza. Nella mozione si ricorda l'articolo 12 delle disposizioni finali della Costituzione che vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista e la legge 645/1952 che sanziona chi svolge propaganda razzista o esalta esponenti, principi, fatti e metodi propri del partito fascista, denigrando la democrazia e i valori della Resistenza.
La mozione di Fratelli d'Italia era passata in Assemblea capitolina, grazie ai voti M5S, scatenando così una nuova ondata di polemiche sul Campidoglio a guida grillina. E mentre Giorgia Meloni esultava, la comunità ebraica di Roma ha definito la decisione una "vergogna per la città".
Così dopo la grana dell'inchiesta sullo stadio della Roma, la sindaca sulla questione Almirante durante la registrazione della trasmissione Porta a porta è stata presa alla sprovvista: "Non sapevo nulla, mi sorprende – ha detto dopo qualche secondo di incertezza – sono qui e mi sono allontanata dal Consiglio comunale da qualche ora. Se il provvedimento è passato, vuol dire che i consiglieri si sono determinati" e alla domanda se lei sia d'accordo con la decisione ha replicato: "Il sindaco prende atto della volontà dell'aula, che è sovrana, come il Parlamento".
Poi poco dopo la mezzanotte, il dietrofront. Con un tweet notturno la sindaca di Roma ha bloccato tutto annunciando, appunto, la mozione per vietare l'intitolazione di strade ad esponenti del fascismo o che si siano esposte con idee antisemite o razziali.
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