Dura quattro giorni l'avventura dell'avvocato difensore del popolo italiano. Da semi sconosciuto a uomo copertina. Sembra passato un secolo, invece è stato un lampo. "Ho profuso il massimo sforzo", ma non è bastato. Giuseppe Conte non sarà il prossimo premier.
L'uomo scelto da M5S e Lega "per adempiere a questo compito in un clima di piena collaborazione" fallisce la sua missione. Il suo curriculum è stato passato al setaccio, la sua posizione è stata bollata come quella del 'passacarte' ma il professore/avvocato si è messo al lavoro con grande spirito di servizio e spalle larghe. Le questioni cruciali, però, sono passate chilometri sopra alla sua testa ed alla sua volontà.
Luigi Di Maio e Matteo Salvini avevano trovato in lui l'uomo giusto per fare sintesi. Pentastellato sì, ma non inviso alla Lega e neanche digiuno di conoscenze nelle stanze dei bottoni. Non è bastato. Il giurista pugliese non ha potuto fare altro che rimettere il suo mandato dopo un pomeriggio convulso dove, prima di lui, il presidente Mattarella aveva ritenuto opportuno ricevere sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini. Per Conte quindi niente lista dei ministri del 'governo del cambiamento'.
A rivelarla ci ha pensato il capo politico del M5S, Luigi Di Maio. Ecco quindi come sarebbe stato il governo Conte. Vicepresidente e ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio. Vicepresidente e ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Rapporti con il parlamento, Riccardo Fraccaro. Pa, Giulia Bongiorno. Affari Regionali, Enrica Stefani. Sud, Barbara Lezzi. Disabilità, Lorenzo Fontana. Affari Esteri, Luca Giansanti. Giustizia, Alfonso Bonafede. Difesa, Elisabetta Trenta. Economia e finanze, Paolo Savona. Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. Infrastrutture e trasporti, Mauro Coltorti. Istruzione, Marco Bussetti. Beni Culturali, Alberto Bonisoli. Salute, Giulia Grillo, Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.