Le consultazioni dei grillini con le altre forze politiche per la scelta dei presidenti di Camera e Senato

Dopo la telefonata tra Salvini e Di Maio, a termine di una giornata in cui il leader della Lega aveva lasciato intendere una possibile apertura nei confronti dei grillini, continuano le consultazioni dei Cinquestelle con le altre forze politiche per la scelta condivisa dei presidenti di Camera e Palazzo Madama. "Abbiamo visto la Lega, poi a seguire il presidente Grasso per Leu, abbiamo sentito la Meloni telefonicamente e abbiamo interloquito con il Pd. Abbiamo registrato un'apertura da parte di Pd e Lega", ha spiegato Giulia Grillo.

Dopo l'incontro con il M5S è intervento il coordinatore della segreteria del Pd Lorenzo Guerini: "Un primo incontro interlocutorio quello che abbiamo avuto oggi con i rappresentanti del Movimento 5 stelle, che ha riguardato il percorso per le presidenze delle Camere. Un primo sguardo d'orizzonte sul metodo da seguire e sulla necessità che si ragioni di profili autorevoli e di garanzia. Un confronto che dovrà proseguire nella prossima settimana prima di poter arrivare a qualsiasi approdo", ha spiegato.

"Quello che volevamo ribadire alle forze politiche che abbiamo incontrato, è che l'indicazione dei presidenti di Camera e Senato, a differenza degli ultimi 20 anni, fosse totalmente slegata dalla formazione del governo – ha aggiunto Giulia Grillo – e che sia rappresentativa della volontà popolare, che con il 32% dei voti ha indicato nel M5S la prima forza politica del Paese e con il 36% dei seggi la prima forza politica alla Camera dei deputati", per questo "la presidenza della Camera, secondo noi, è giusto che vada al Movimento 5 Stelle".

Concetto ribadito anche dal capogruppo del M5s a Palazzo Madama, Danilo Toninelli: "Per noi era importante ribadire che per la prima volta, per le elezioni della seconda e terza carica dello Stato, si segue un percorso trasparente e alla luce de sole, perché le figure che devono essere elette hanno il compito di far partire bene i lavori parlamentari. È fondamentale che vengano svincolate dalla formazione di qualsiasi maggioranza. Abbiamo parlato del metodo e abbiamo presentato la nostra richiesta, come prima forza politica, vincitrice delle elezioni, di avere il presidente della Camera e nessuno ci ha detto di no. Vogliamo che la Camera sia il luogo da cui si parta con la delibera per l'abolizione dei vitalizi", perché in questo ramo del Parlamento c'è "il maggior numero di parlamentari che hanno questo odioso privilegio – ha continuato Toninelli – Non abbiamo assolutamente parlato di nomi. Ci siamo confrontati con tutte le altre forze politiche, anche quelle più piccole, per la completezza degli uffici di Presidenza della Camera e del Senato, perché ci sono vice presidenti, tesorieri e segretari che svolgono funzioni molto importanti". Poi Toninelli ha precisato: "Il centrodestra non si è presentato con un unico interlocutore, quindi abbiamo ritenuto di dover parlare con tutte le sue componenti", ossia Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia.

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