Il sindaco di Parma sulla vicenda che agita il Movimento: "Grave che siano proprio i 'caporali' ad aver falsificato le rendicontazioni. Ormai è il partito di Di Maio"

Non fa giri di parole, su alcune questioni non dà adito a dubbi, e, di una cosa è sicuro: alle prossime elezioni non voterà il Movimento Cinque Stelle. Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e fuoriuscito o meglio, come dice lui, "accompagnato alla porta", ha parlato dell'ultima polemica che sta coinvolgendo il suo ex partito alle prese con 'scrocconi', rimborsi e massoni.

"Promettono lotta all'evasione e poi non riescono a controllare i rendiconti di cento parlamentari – ha commentato – Che ci fosse poco controllo nei rimborsi era noto spesso le rendicontazioni sono state usate in maniera strumentale. Quello che trovo grave è che siano proprio i 'caporali', quelli più visibili in tv, ad aver falsificato le rendicontazioni". Sulle possibili capacità di governo, il primo cittadini ha affermato: "Saranno il primo partito ma non credo abbia i numeri. E non credo neanche che siano un pericolo: sono molto più preoccupato di Trump e Berlusconi che ha fatto per 20 anni i suoi comodi. Casomai saranno immobili, come si vede a Roma".

Pizzarotti, comunque riconosce che il Movimento non è più quello di prima. "Il Movimento è già morto da tempo, ora tante persone lo chiamano 'il partito di Di Maio'. Quando è scomparso Casaleggio ha perso la persona che dava la linea, il programma e la visione. Grillo si è allontanato da tempo, per stanchezza. Il M5s è diventato un'altra cosa. Anche le persone sono diverse".

Secondo Pizzarotti Di Maio ha la stoffa del leader: "Ha scalato un movimento che non era scalabile. Ma fare il premier è un'altra cosa, forse servirebbe maturare un'esperienza di tipo gestionale in altri ambiti". 

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