A Roma Speranza, Civati e Fratoianni lanciano la lista unitaria alternativa al Pd. Presenti 1500 delegati
Il grande giorno è arrivato. Lo si chiami 'Grasso Day' o 'l'epifania della Cosa Rossa', oggi la sinistra prova a fare quello che finora non le è riuscito: riunirsi sotto un unico simbolo e correre alle prossime elezioni in un'unica lista che veda uniti, sotto l'egida di Pietro Grasso, Articolo1-Mdp, Possibile e Sinistra italiana.
Migliaia di persone si sono radunate nel palazzetto dell'Atlantico all'Eur di Roma per l'assemblea popolare della lista unitaria di sinistra, circa 5mila dicono gli organizzatori. Grasso è stato accolto da un lungo applauso e ha posato per una foto di gruppo con i tre leader Speranza, Civati e Fratoianni. "La partecipazione è una bella cosa e fa ben sperare. C'è una aspettativa per qualcosa di positivo", ha detto poco prima di sedersi in prima fila in platea.
Oltre ai 'testimoni' chiamati a intervenire all'inizio, è prevista la presenza dei circa 1500 delegati eletti la scorsa settimana nel corso delle assemblee provinciali e di cinquecento invitati. Presenti Pier Luigi Bersani, Massimo D'Alema e Bobo Craxi. Invitati i tre leader di Cgil, Cisl e Uil.
Migliaia di persone a Roma per l'assemblea della sinistra #unanuovaproposta 3 dicembre @AtlanticoLive pic.twitter.com/xeEdtyV6jP
— Sinistra Italiana (@SI_sinistra) 3 dicembre 2017
"Siamo diventati una squadra e mi piace immaginare che oltre a libertà e uguaglianza ci sia anche fratellanza. Il nostro progetto non è solo unire la sinistra, impresa titanica e mai riuscita, ma anche per cambiare l'Italia", dice Civati, alludendo al nuovo nome della lista con Fratoianni e Speranza 'Liberi e uguali'. Poi lancia una provocazione a Pisapia. "Ci sono poi coalizioni da incubo che vedono Bonino insieme a Minniti da un lato e Merkel con i No euro dall'altro. Mi chiedo se prima dici che non vuoi Ap perché poi vai con Alfano che vuole abolire l'articolo 18 e non vuole la patrimoniale? E il mio appello è: Giuliano, dove 'campo' vai?".
Interviene poi Fratoianni. "E' stato un viaggio molto lungo, come quello di delegati e delegate rimasti fuori da questa sala. A loro chiedo scusa: abbiamo sbagliato, dovevamo prendere una sala più grande. Questo è un viaggio di tante e tanti con storie diverse e linguaggi diversi, ma che sentono un'urgenza: quella di ribadire fedeltà agli oppressi e di continuare quel pensiero critico per dare voce a un'alternativa politica".
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