Il premier, ipotizzano fonti dem, potrebbe salire al Quirinale per comunicare a Mattarella di aver esaurito il suo compito "già tra Natale e la Befana"
Un percorso chiaro, che consenta sì di arrivare alla fine della legislatura in modo "ordinato", ma di arrivarci in tempi rapidi. È l'atmosfera degli ultimi giorni di scuola quella che si respira nei corridoi di Camera e Senato. E se i parlamentari si affannano a fare conti su collegi e possibilità di rielezione, dall'Africa, è Paolo Gentiloni a dare un'indicazione – indiretta, ma eloquente – dei tempi. "Credo non sfugga a nessuno – dice replicando a chi vorrebbe Pier Carlo Padoan presidente dell'Eurogruppo – che salvo sorprese piuttosto imprevedibili la durata del governo da me presieduto è piuttosto limitata e questo costituisce obiettivamente un problema. L'impressione è che tutti abbiano grande stima per lui ma credo che vogliano scegliere il presidente non per tre mesi ma per più tempo".
Le elezioni, insomma, sono vicine. In Transatlantico la road map è chiara: approvazione della legge di Bilancio e del biotestamento (oltre magari ai regolamenti parlamentari) e giù il sipario. Ormai esclusa la possibilità di portare a casa lo Ius soli, che rischierebbe – specie se si dovesse far ricorso alla fiducia – di spaccare la maggioranza, cosa non gradita a Sergio Mattarella che nel caso di un eventuale, e possibile, pareggio politico alle prossime elezioni preferirebbe poter contare su un primo ministro "non delegittimato", ancora in sella, da traghettatore, per gli affari correnti. Insomma un Gentiloni bis in una situazione di indecisione che potrebbe essere appoggiata, viene riferito da fonti parlamentari anche da Silvio Berlusconi.
Il premier, ipotizzano fonti dem, potrebbe salire al Quirinale per comunicare al Capo dello Stato di aver esaurito il suo compito "già tra Natale e la Befana", e andare a votare "al massimo il 18 marzo". La strada è chiara e già tracciata, e di questo ne sono consapevoli anche al Quirinale. Sergio Mattarella infatti a quel punto chiamerà a consulto i due presidenti dei due rami del Parlamento, Laura Boldrini e Pietro Grasso, prima di sciogliere le Camere. Il rebus è su quando tutto questo accadrà. Di certo dal Colle non si azzardano date, ma indicano come appuntamenti importanti il consueto discorso alla alte cariche dello Stato, che si dovrebbe tenere il 20 dicembre al Quirinale, e il discorso del 31 dicembre agli italiani. Inoltre Gentiloni al momento non ha intenzione di saltare la conferenza stampa di fine anno con i giornalisti. Il capo dello Stato quindi non chiuderà l'anno con un fine legislatura anticipata. Orientativamente il tutto dovrebbe tenersi dopo l'Epifania.
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