Per il leader di Forza Italia il nemico da battere sono i Cinquestelle che "hanno un programma delirante basato sull'invidia per il ceto medio"
Allenatore o punta, il ruolo che Silvio Berlusconi avrà in campo nella prossima tornata elettorale sarà deciso dalla Grande Camera della Corte europea dei diritti umani. Mercoledì l'udienza a Strasburgo che non si concluderà con una sentenza, ma da cui potrebbero già filtrare indicazioni importanti sulla decisione finale. E non è detto che sul ritorno all'agibilità politica dell'ex Cav i giudici possano decidere prima delle elezioni che siano esse marzo o maggio.
"Dopo 5 anni di attesa spero che adesso in tempi più possibili brevi la Corte di Strasburgo accolga mio il mio ricorso" ha detto il leader di Forza Italia, ribadendo comunque che sarà "in campo per portare centrodestra al governo del Paese indipendentemente dalla mia incandidabilità". I legali chemercoledì saranno in trasferta in terra francese, tra cui ci sono Franco Coppi e Niccolò Ghedini, sono fiduciosi sia di riportare a casa un risultato positivo sia che questo avvenga già prima del ritorno alle urne.
Certamente, e questo è ben chiaro ad Arcore, non sarà possibile avere Silvio Berlusconi pronto per ambire a un posto in Parlamento già durante la campagna elettorale, soprattutto con sentenza a febbraio. Qualche possibilità potrebbe aversi con un pronunciamento successivo mettendo in conto che per la definizione delle liste si procede un mese prima delle elezioni. E non solo. La sentenza della Corte potrebbe necessitare di un passaggio in Parlamento, ma su questo tema la legislazione non è chiarissima. Secondo alcuni potrebbe essere applicata direttamente, qualora fosse sancito dagli stessi giudici l'illegittimità dell'applicazione della legge Severino in modo retroattivo, secondo altri servirebbe una ratifica, nel caso di Berlusconi, del Senato per riacquistare pienamente l'agibilità.
Occhi puntati quindi sulla Grande Camera, ma neanche troppo. L'ex Cav è a Merano e vi rimarrà fino a domenica, quando rientrerà a Milano per partecipare all'iniziativa di Maria Stella Gelmini e poi in serata siederà sulla poltrona di Fabio Fazio, la seconda volta nella sua storia politica, a 'Che tempo che fa'. Il tam tam mediatico con l'obiettivo di riconquistare gli indecisi e quelli che non vanno più a votare prosegue. Il nemico da battere è il Movimento 5 Stelle che "ha un programma delirante basato sull'invidia per il ceto medio" attacca.
Il vero pericolo, ribadisce con forza non è il Pd, ma i grillini "non vedo persone migliori di me che possano spiegare agli italiani questo pericolo. Io farò capire anche a coloro che non vogliono votare che è bene vadano a votare o si vedranno cadere addosso una serie di imposte". Per sconfiggerli, sottolinea il leader azzurro: "Ci vuole una svolta, affidata a chi ha l'esperienza, la competenza, l'autorevolezza per realizzarla. Per questo sono convinto che gli italiani ci daranno fiducia". E alla sfida lanciata da Matteo Renzi quasi in diretta ("Io spero che permettano a Berlusconi di candidarsi perché vorrei proporre a Berlusconi di candidarsi contro di me" ha detto da Bruno Vespa), l'ex premier replica così: "Non rappresenta più un'alternativa credibile".
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