Il candidato premier si deciderà la sera delle elezioni. Adesso nella nuova grande famiglia è tempo di programmi
Stop a polemiche sulla leadership del centrodestra, ora è tempo di programmi. Silvio Berlusconi e Matteo Salvini per la prima volta sono d'accordo su una cosa: il candidato premier si deciderà la sera delle elezioni, a scrutinio chiuso e sarà una battaglia fino all'ultimo voto. L'obiettivo da ora all'apertura delle urne deve essere, è il mantra sia nella Lega che in Forza Italia, quello di mettere nero su bianco i punti in comune e raccogliere più consensi possibili soprattutto tra gli indecisi o scontenti che disertano le urne da anni. E in questa grande famiglia anche la Lega ha aperto alla cosiddetta 'quarta gamba': "Se si condivide un progetto non ho problemi" ha detto il leader del Carroccio. Su una cosa non intende transigere "con Alfano non andrò mai al governo" e con "Tosi non intendo parlare".
Il quadrifoglio disegnato da Brunetta, simbolo della coalizione di centrodestra, prende quindi forma e lo si è visto durante un convegno che ha radunato oltre a Brunetta e Paolo Romani, Raffaele Fitto, Fabio Rampelli, Massimiliano Fedriga, Giovanni Toti e Gaetano Quagliariello. Assente, ma partecipante attivo della grande coalizione Lorenzo Cesa. Certo chi lavora al sostegno esterno non si sente di centro un 'aggiunta'. A metterlo in chiaro lo stesso leader di Idea, Quagliariello: "Chiamateci pure quarta gamba, ma non sarà uno stanzino per metterci i residui". Le elezioni in Sicilia, ha aggiunto, hanno" dimostrato che l'Italia vuole riprovare con il centrodestra e ci dà grande responsabilità".
I rapporti tra Salvini e Berlusconi restano comunque tesi, complici i continui ammiccamenti del leader leghista al Movimento 5Stelle. Anche oggi Salvini ha dichiarato di essere pronto qualora mancasse un solo voto per abolire la legge Fornero a "io un voto a Grillo lo chiedo". E poi ancora: "Non è vero che sono fannulloni e scioperati, ma non sanno governare". Di contro Berlusconi sta preparando la sua campagna elettorale dando l'immagine di sé come l'alfiere contro i ribellismi e i populismi rappresentati, secondo lui proprio dai pentastellati. Anche oggi è tornata a cinguettare su Twitter: "La vera sfida è fra noi e i Cinque Stelle, come in Sicilia. Vinceremo ancora noi, vinceranno l'esperienza, la concretezza, la positività".
Ovviamente ad ora non c'è nessuna fuga in avanti di Salvini, ma la resa dei conti ci sarà e anche a breve non solo sulla leadership. La divisione dei collegi potrebbe essere lungamente discussa, ma Romani stoppa ogni tipo di polemiche: "Non mi fa paura la trattativa con la Lega sui collegi, perché verterà sulla qualità dei collegi, ci sarà un processo di qualità, poi sicuramente si sarà una forte discussione su quelli che saranno ritenuti i collegi migliori, ma questo è sale della politica".
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