150, 151, 148, 150 e 145 "sì" nelle prime cinque votazioni. Ala decisivi per il numero legale. Protesta M5S con Grillo in piazza del Pantheon
Il governo passa indenne cinque voti di fiducia al Senato sulla legge elettorale. L'aula di Palazzo Madama ha approvato con 150 voti favorevoli e 61 contrari la fiducia (prima di 5) posta dal Governo all'art. 1 del Rosatellum bis. Anche sulla seconda fiducia ci sono stati 151 voti favorevoli e 61 contrari. La terza ha raggiunto quota 148 "sì", mentre i "no" sono sempre 61. La quarta fiducia ha raccolto nuovamente 150 sì e 60 no. Il quinto articolo passa, senza ricorrere alla fiducia. L'aula del Senato ha approvato con 145 voti favorevoli e 17 contrari la fiducia posta dal Governo all'art. 6 del Rosatellum bis, l'ultimo. Giovedì si svolgeranno a partire dalle 9.30 le dichiarazioni di voto e il voto finale sul provvedimento.
Il numero legale si è alzato a quota 143, ma è stato ugualmente raggiunto. Denis Verdini e i senatori di Ala, però, sono stati determinanti nel corso della terza fiducia, per il raggiungimento del numero legale. La quota era fissata infatti a 143 senatori presenti e senza i 13 sì verdiniani il numero si sarebbe fermato a 138, considerando i 91 voti Pd, i 22 di Ap, i 14 della Autonomie, gli 8 del misto e i tre di Gal. Alla quarta la maggioranza è riuscita per un singolo voto a raggiungere in autonomia, senza cioè i voti di Ala.
SCHEDA: Cosa prevede il Rosatellum bis
Oltre a Pd, Ap e minoranze inguistiche hanno partecipando al voto e votato la fiducia al Governo anche i senatori di Ala, Denis Verdini compreso, mentre alcuni senatori Pd della minoranza orlandiana, contrari alla fiducia, (come Vannino Chiti, Walter Tocci e Roberto Ruta) hanno scelto di essere presenti pur non partecipando al voto per contribuire al raggiungimento del numero legale. Quando era ormai chiaro che il numero legale era in sicurezza, alla seconda chiama, hanno scelto di essere in aula e votare "No" M5S, Mdp e Sinistra italiana.
Durante la votazione degli emendamenti all'art. 5 M5S, Sinistra italiana e Mdp hanno lasciato l'aula del Senato. "Non abbiamo più niente da dire, adesso andiamo in piazza con i cittadini", ha detto Sergio Endrizzi, capogruppo M5S. "Non parteciperemo più a nessuna votazione, usciamo dall'aula", ha annunciato la senatrice di Sinistra Italiana, Loredana De Petris. "Dopo aver votato convintamente no lasciamo con tristezza quest'aula. Sono quelli che restano che si assumono la responsabilità di votare questa legge elettorale", ha sottolineato la capigruppo MdP Maria Cecilia Guerra.
Il governo ha 'blindato' cinque articoli su sei della legge elettorale, evitando di sottoporre al voto gli emendamenti che sarebbero stati a scrutinio segreto, scatenando le proteste di M5S, Mdp e Sinistra italiana.
Prima del voto si sono svolti diversi interventi. Uno dei più seguiti è stato quello di Giorgio Napolitano. Il presidente emerito, 92 anni compiuti a giugno, chiede e ottiene di parlare da seduto. Fiducia da parte del Presidente emerito, ma anche diversi dubbi e critiche sul provvedimento in esame (il famoso "Rosatellum") e sulle modalità con le quali si è arrivati al voto, anzi "ai voti" di oggi. Più tardi, però, al primo voto, Napolitano non ha partecipato: non è chiaro se per motivi tecnici (o fisici) o per questioni politiche. Napolitano ha difeso Gentiloni sul quale ricadrebbero ingiustamente le responsabilità del voto di fiducia, ma ha criticato abbastanza pesantemente l'intera vicenda: per come sono stati compressi i diritti del Parlamento, per l'intempestività di una legge elettorale troppo a ridosso "delle elezioni generali", per come è stata posta la questione di fiducia e per la sostanziale "immodificabilità" della legge.
L'attacco di Grillo – "Tutto questo sistema immunitario che mi si è rigirato contro, ma d'altronde sta succedendo così in tutta l'Italia. Tutti gli italiani non hanno difese, le loro difese agiscono contro di loro. Stiamo andando a votare, com'è possibile che andiamo a votare con una legge fatta da tre elementi anche scarsissimi, tre soggetti che hanno messo in crisi l'identità della democrazia italiana?". Lo scrive Beppe Grillo in un post sul suo blog dove compare a letto con una maschera per l'ossigeno sulla bocca. "Però io mi sento benissimo, sto da Dio e riprenderemo con tutte le forze, e saremo a Roma tutti insieme e faremo delle cose straordinarie. Andremo tutti con una benda sugli occhi, perché sarà un voto come la mosca cieca, e voteremo chiunque, qualsiasi, uno di qua uno di là, è lo stesso", aggiunge. "E' un voto d'azzardo, bellissimo, per la prima volta nella storia di questa Repubblica voteremo d'azzardo, è meraviglioso saperlo. Allora avremo questa roulette dove succederà qualsiasi cosa, ma non abbiamo nessun tipo di paura, che facciano quello che vogliono. Alla fine questi dopati della politica riceveranno una grandissima lezione da quelli immuni, da quelli che avranno ancora il sistema immunitario integro. Io sto facendo di tutto, essendo l'Elevato, per preservarmi ancora quei globuli bianchi che faranno strage di quei virus che stanno mettendo tutte le menti degli italiani. Italiani ci vedremo lì, vicino al Senato, per una grande manifestazione con una benda bianca sugli occhi. Mosca cieca, torniamo bambini, mosca cieca. Ciao a tutti"
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