Il leader M5s pone due condizioni per l'incontro con il sottodegretario. Lei replica: "Paura di milioni di italiani?"

Un duello 2.0 quello tra Maria Elena Boschi e Luigi Di Maio, dove lei lancia il guanto di sfida a lui, via Facebook. Non si conoscono giorno, ora né luogo del confronto, ma per ospitare i due giovani rampolli delle maggiori forze politiche del Paese si sono già fatti avanti Bruno Vespa ed Enrico Mentana.

Il candidato premier del M5s preferirebbe la piazza al salotto tv. Fosse per lui, meglio sarebbe la sede di Banca Etruria davanti ai risparmiatori. Ma l'ex ministra insinua, provocatoria: "Ha paura ad affrontarmi in studio?". La sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio ritiene sia arrivato il momento di ribattere "colpo su colpo". "Sono anni che ci attaccano – spiega – e che noi rispondiamo con molta gentilezza, forse persino troppa. Ma quando si passa il limite è bene reagire". Il limite superato da Di Maio è quello di lunedì, quando ha definito Boschi e Matteo Renzi degli "aguzzini" dei risparmiatori, rispolverando il vecchio cavallo di battaglia del governo che avrebbe salvato la banca dove ha lavorato il padre dell'ex ministra, a danno dei correntisti. "Questo è clamorosamente falso – ribatte la sottosegretaria -. Io non ho mai avuto una banca, ma mio padre è stato per qualche mese uno dei vicepresidenti di Banca Etruria ed è stato commissariato dal Governo Renzi: altro che favoritismo, noi l'abbiamo mandato a casa insieme agli altri membri del CdA. La banca non è stata salvata come dice Di Maio, ma, al contrario, è stata messa in risoluzione: abbiamo però salvato i correntisti che altrimenti per le regole del bail-in sarebbero rimasti senza i risparmi". I "truffati" sostiene la deputata Pd sono quanti credono alle bugie dei Cinquestelle.

Via twitter di Maio detta le condizioni del faccia a faccia: "Ok al confronto con Maria Elena Boschi. Però davanti alla sede di Banca Etruria, con la presenza dei risparmiatori truffati e subito dopo il voto in Sicilia". Passa meno di mezz'ora e Boschi replica: "Per me va bene aspettare le elezioni siciliane come lui chiede. E va bene anche che si porti in studio la claque dei suoi amici ad applaudirlo. Può persino chiedere l'aiuto da casa, se si sente più tranquillo. Mi dica solo il giorno: Porta a Porta ha offerto per primo la disponibilità e va in onda il 7, l'8 e il 9 novembre. Ci dica la data che preferisce, appena ha finito di girare per l'Italia mentre noi lavoriamo nei luoghi delle Istituzioni che ci pagano lo stipendio per lavorare, non per stare in piazza".

La partita si fa dura e Alessandro Di Battista non resiste a non scendere nell'agone. Su Facebook annuncia: "Ho sfidato Maria Elena Boschi a un confronto decine di volte. Non mi ha mai risposto. Vanno benissimo i confronti e Luigi ha fatto benissimo ad accettarli. Anche io sono disponibile. Ma questi confronti si facciano in piazza, davanti ai risparmiatori di Banca Etruria. Concediamo alla Boschi anche il privilegio di giocare in casa sua, ad Arezzo". Una presa di posizione singolare quella di Di Battista, sempre a fianco del candidato premier che ha scelto di non sfidare. E questa sembra un'altra mossa a vantaggio del capo politico del M5S, anche nel caso questi alla fine non potesse partecipare al confronto.
 

 

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