Il leader del Carroccio lancia programma di governo. Berlusconi da Fiuggi reclama leadership
Da Pontida Matteo Salvini lancia il programma di governo della Lega che il prossimo anno sarà al governo con il centro destra. Il primo punto della lista è la riforma della giustizia, con magistrati "eletti dal popolo e chi sbaglia paga", dice il segretario della Lega dal palco, infiammando i 50mila militanti che secondo l'organizzazione quest'anno hanno raggiunto il 'sacro suolo' del Carroccio.
Non mancano le stoccate nei confronti del Tribunale di Genova, che ha sequestrato 49 milioni di euro alla Lega dopo le condanne a Umberto Bossi e all'ex tesoriere Francesco Belsito per "rimborsopoli". "Qualche giudice vuole fermare un partito, magari rispondendo agli ordini di qualcun altro. Non può mettere il bavaglio a un milione di militanti", ha detto Salvini che spiega che il suo partito andrà "avanti anche senza soldi e chiederemo aiuto agli italiani".
"Se pensavano di bloccarci con il frutto del nostro lavoro, hanno sbagliato a capire – ha sottolineato dal palco -. Andiamo avanti più determinati di prima. Vadano a sequestrare i soldi ai mafiosi che girano liberi in Italia. In questo prato c'è gente per bene". E ancora: "Quando andremo al governo qualcuno dei signori banchieri che ha rubato miliardi andrà in galera, e saranno suoi i conti correnti che sequestriamo, non della Lega o di qualche militante". Poi un appello ai magistrati perché si ribellino contro i colleghi genovesi. "Chiamo a una reazione di orgoglio, di dignità e giustizia le migliaia di magistrati e giudici che fanno bene il loro lavoro, combattono la mafia e non vogliono fare politica", tuona Salvini dal palco di Pontida, che chiede all'ex magistrato Carlo Nordio di "dare una mano a riformare la giustizia" se il centrodestra andrà al governo.
Tra i punti in programma c'è anche la cancellazione della "legge Mancino e della legge Fiano – incalza -. Le idee e la storia non si processano, queste cose si facevano nell'Unione Sovietica". "Quelli del centrosinistra si comportano come il regime negli anni Venti che imbavagliava" gli oppositori. E contro il degrado e la criminalità "con noi al governo la polizia avrà le mani libere", assicura. "Se qualcuno delle forze dell'ordine sbaglia, se ha davvero sbagliato, che paghi fino in fondo. Ma noi stiamo con polizia e carabinieri".
Il pensiero di Salvini va anche a Bruxelles. "L'Europa va cambiata – dice – e noi daremo l'ultima chance di cambiamento all'Europa – ha aggiunto Salvini -. Chi vuole governare con la Lega abbia chiaro che la Turchia non sarà mai Europa, o cambiano i trattati e ci danno la possibilità di controllare la moneta, le banche, i porti, il lavoro, oppure meglio soli che male accompagnati, diamo l'ultima chance". E in tema di riforme e ripresa economica, il leader del Carroccio assicura che "da prossimo presidente del Consiglio guarderò e guarderemo non solo gli indicatori economici, il rapporto deficit-Pil e quello che ci chiede l'Europa. Torneremo a riempire le culle – prosegue – l'unico indicatore che mi interessa sono le nascite".
In tema di vaccini aggiunge: "io ho vaccinato i miei figli ma un Paese libero e serio che mette in vena 10 nuovi vaccini in poco tempo deve garantire esami pre vaccinali". "Hanno montato un cinema per settimane sulle presunte epidemie per colpa degli italiani facendo un regalo miliardario alle multinazionali del farmaco – polemizza -. Quando noi saremo al governo, cancelleremo il decreto Lorenzin".
L'intervento fiume di Salvini ha chiuso il raduno di Pontida. Prima di lui sul palco si erano alternati i sindaci del Carroccio e i governatori di Lombardia, Veneto e Liguria Roberto Maroni, Luca Zaia e Giovanni Toti. Per la prima volta nella storia di Pontida, la manifestazione si è conclusa senza il saluto di Umberto Bossi. Il Senatur è arrivato verso mezzogiorno e si è fermato dietro al palco, ma non ha voluto abbracciare la folla di militanti che hanno partecipato alla kermesse. Prima di salire in auto e ripartire, si è limitato a dire: "Salvini mi ha detto che non voleva farmi fischiare. Ma è un segnale che devo andarmene via".
BOSSI: DEVO ANDARE VIA. Il fatto di non parlare dal palco di Pontida "è stato il segnale che devo andare via". Lo ha detto Umberto Bossi al termine del raduno annuale del Carroccio. A chi gli chiedeva che cosa gli abbia detto Salvini per persuaderlo a non parlare al popolo leghista, Bossi ha risposto: "Salvini racconta balle. Non mi aspetto niente, da uno che ha tradito il Nord".
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