Intervistato dal quotidiano tedesco Bild, il ministro degli esteri ha ricordato l'importanza di una politica migratoria comune europea
"Un sì forte e chiaro!". È questa la risposta del ministro degli Esteri Angelino Alfano alla Bild che gli chiedeva se si sentisse 'piantato in asso' dall'Europa. "Il cosiddetto Programma di Relocation non funziona affatto. Questo significa che i profughi rimangono in Italia. Manca inoltre una politica migratoria comune europea che si faccia carico degli arrivi dall'Africa" spiega il titolare della Farnesina, intervistato dal quotidiano tedesco. "L'Italia sta facendo la sua parte, ma non possiamo affrontare da soli quest'onere. Allo stesso modo, abbiamo urgentemente bisogno di più sforzi congiunti per modificare la situazione in Libia, in modo da combattere il traffico di esseri umani e gestire i flussi migratori", continua Alfano.
Il ministro degli Esteri giudica "pura campagna elettorale" le minacce del ministro della Difesa austriaco di inviare soldati al confine al Brennero: "Già un anno fa l'Austria ha parlato di un muro. Ma la verità è che non c'è nessun problema. I nostri confini sono chiusi in modo chiaro". "L'unica soluzione che c'è si trova in Libia – spiega Alfano -. Vogliamo creare lì sistemazioni umanitarie per i profughi. A questo scopo dobbiamo raggiungere finalmente l'unità politica del Paese e, con essa, il ripristino della stabilità".
"In Italia abbiamo sempre cercato di trovare un nesso fra regole e solidarietà. Abbiamo bisogno di un'azione rigorosa e al contempo di umanità. Abbiamo bisogno di sicurezza, ma non possiamo dimenticare i diritti umani. Io penso si debba finalmente lavorare anche alla possibilità di migrazione legale verso l'Europa". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, in un'intervista alla Bild. "Non devono essere trafficanti di esseri umani a poter decidere chi possa e chi non possa arrivare nell'Unione Europea", ha aggiunto Alfano. Che non ha voluto commentare la vicenda delle missioni di salvataggio delle Ong nel Mediterraneo: "Le Procure verificano al momento le accuse, non voglio interferire", ha detto.
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