Il ministro degli Interni difende il suo operato: "Nessun problema con Msf. Magari firmeranno anche loro". Ha firmato la Ong "Sea Eye"

"Degli ultimi 1.300 migranti soccorsi, soltanto 130 sono stati recuperati dal salvataggio internazionale. E' la strada giusta. E se ad agosto non siamo alle prese con i numeri che si temevano, forse qualcosa è successo…". Così il ministro dell'Interno Marco Minniti in una chiacchierata con Repubblica. "Mettiamo in chiaro una cosa: non c'è nessun contrasto dentro il governo. Non c'è alcun problema con Delrio", precisa. "Se arriva il riconoscimento del Colle e del mio governo sul progetto, fa piacere, è chiaro", aggiunge tornando poi alla questione, il codice per le ong. "Altro che criminalizzare le organizzazioni, abbiamo scritto il codice – che per loro è un elemento di garanzia e per noi nel solco di un unanime indirizzo parlamentare – senza mai farla apparire come una mossa del solo governo italiano. Ho coinvolto tutti".

Secondo Minniti "chi ha firmato fa parte integrante del sistema di salvataggio nazionale. Chi non ha firmato, no. Naturalmente tutto nel pieno rispetto dei trattati internazionali e della legge del mare. Sabato notte a largo di Lampedusa è avvenuto esattamente questo. E Guardia costiera e Viminale hanno lavorato insieme". Quanto al codice "è come doveva essere e mi pare che non ci sia alcuna differenza nel governo. Tu fai il salvataggio in mare e io sono il Paese che accoglie chi hai salvato, si è lavorato per trovare un punto d'equilibrio – che non si impone per legge, badate – tra il principio essenziale di salvare vite umane e quello del rispetto della sicurezza dei cittadini che accolgono". E ancora: "Se tu sei 'Save the Children' e hai firmato il codice, sei da considerare meno nobile di chi non ha firmato? Per me chi firma con la democrazia italiana gode di una fiducia lievemente superiore". Nulla di personale con Medici senza frontiere, comunque: "Massimo rispetto, ci siamo confrontati e continueremo a confrontarci. E poi io lavoro e lavoro, oggi ha firmato un'altra Ong, giovedì vedremo Sos Mediterranee, magari alla fine firmeranno tutti".

Oggi, intanto, anche la Ong Sea Eye ha sottoscritto il Codice di Condotta per le operazioni di salvataggio dei migranti in mare. La firma è avvenuta questa mattina.

E si difende: "In sette mesi abbiamo disegnato una strategia. Giusta o sbagliata, per carità, ma c'era un disegno. A gennaio andai in Libia, sembrava fuori dal mondo immaginare Tripoli come un interlocutore. E poi a lavorare per rafforzare la loro Guardia Costiera e a discutere con i sindaci della costa di come stroncare il traffico e programmare investimenti. Adesso la priorità è indirizzare l'impegno dell'Oim e dell'Unhcr verso i centri d'accoglienza in Libia"

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